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Ospedale Ozieri, Tar conferma taglio posti letto

 Il Tar della Sardegna ‘benedice’ la riduzione di posti letto e la chiusura della Chirurgia di urgenza e oncologica nell’ospedale Antonio Segni di Ozieri.
    Con due sentenze pubblicate oggi, i giudici amministrativi hanno respinto due ricorsi presentati dall’Unione dei Comuni del Logudoro e dal Comune di Ozieri contro la riorganizzazione della rete ospedaliera voluta dalla precedente Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru. In particolare l’Unione dei Comuni del Logudoro contestava la riduzione dei posti letto nell’ospedale di Ozieri dovuta alla nuova ripartizione approvata dalla Giunta con la delibera 59/1 del 4 dicembre 2018. In base a quella delibera il Distretto sanitario di Ozieri è destinato a perdere 70 posti letto (6 in Chirurgia generale, 13 in Medicina interna, 12 in Ostetricia e ginecologia, 6 in Pediatria, 8 in Ortopedia, 11 in Neurologia, 4 in Oncologia, 10 in Lungodegenza).
    Una misura che “ridurrebbe fortemente l’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini del distretto di Ozieri, costringendo i pazienti che necessitano di tali interventi a recarsi presso altre strutture ospedaliere”, lamentava l’Unione dei Comuni nel ricorso. Non è così per il Tar, che ha respinto il ricorso sostenendo che non essendo stato ancora realizzato il taglio dei posti letto, non può essere provato che questo “determini possibili condizioni di inappropriatezza dell’assistenza ospedaliera nell’area interessata e quindi effettivi pregiudizi alla popolazione residente nei Comuni ricorrenti”.
    Inoltre i giudici fanno salvi i poteri della Regione sulla programmazione e dell’organizzazione del sistema sanitario regionale, ambito in cui le scelte “possono quindi essere censurate davanti al giudice amministrativo solo se risultano manifestamente irragionevoli, illogiche o contraddittorie, ovvero siano state determinate da evidenti errori di fatto, che nella fattispecie non si ravvisano”.
    Respinto anche il ricorso presentato dal Comune di Ozieri, con cui si contestava l’eliminazione della Chirurgia di urgenza e oncologica nell’ospedale Segni.

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