Svolta nelle indagini sulla rapina ai danni di don Vincenzo Pirarba, il parroco di Talana (in Ogliastra) di 48 anni, pestato a sangue la notte del 7 maggio scorso nella sua casa di Porto Frailis, ad Arbatax. Un giovane è stato iscritto nel registro degli indagati per rapina aggravata, indagata per favoreggiamento personale anche sua zia, che gli aveva fornito ospitalità nella sua casa, vicina a quella del sacerdote, la notte della rapina. La donna aveva però negato davanti ai carabinieri che suo nipote la sera del 7 maggio si trovasse lì. Dopo una perquisizione domiciliare disposta dalla Procura di Lanusei ed eseguita da oltre 50 uomini dei Carabinieri di Lanusei e di Tortolì, insieme alle Squadriglie di Arzana e Lanusei con il supporto dello Squadrone eliportato Cacciatori di Abbasanta, a casa della donna è stata trovata parte del bottino della rapina, tra cui un borsello cosiddetto “portaviatico” contenente oggetti sacri e strumenti per la liturgia. Gli oggetti, mostrati a don Pirarba dai militari, sono stati riconosciuti come di sua proprietà.