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Siddúra a Vinitaly, ambiente e territorio

Ambiente, territorio, i luoghi dove nascono i vini, il patrimonio immateriale di storia e tradizioni sono le leve per conquistare il mercato. Con questa filosofia la cantina Siddúra di Luogosanto, in Gallura, partecipa al Vinitaly di Verona, 4600 espositori provenienti da 35 Paesi al mondo.
    Siddùra guarda con attenzione ai mercati più che emergenti dell’Estremo Oriente. “Il terroir è la caratteristica principale dei nostri vini – afferma l’ad Massimo Ruggero – il vino non è altro che la spremitura dell’uva che si è nutrita del terreno, esattamente come il microclima è semplicemente la sintesi dell’habitat naturale che ospita le piante. Siddùra è attenta e sensibile ai cambiamenti climatici che vengono studiati attraverso un sistema di mappatura. Le analisi del terroir, del clima, del microclima, svelano quali fattori condizioneranno la vita del vino in futuro e rappresentano la chiave di svolta della vinificazione”, aggiunge.
    Negli ultimi anni, inoltre, la cantina di Luogosanto ha iniziato a catalogare le erbe spontanee che caratterizzano la zona e influenzano profumi, sapori e consistenze delle uve e dunque dei vini. La singolarità di questi fattori determina, oltre i valori economici, quel patrimonio naturale e il know how che può rappresentare il valore aggiunto per conquistare i mercati emergenti, in particolare quelli dell’Estremo Oriente sempre più attenti ai fattori ambientali e climatici che rendono unico un vino. Dalla Gallura verso il mondo. La cantina sarda si presenta all’edizione del Vinitaly 2019 con una filosofia che punta alla piena consapevolezza delle caratteristiche del microclima come elemento fondamentale per produrre vini internazionali e di qualità.

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