(ANSA) – CAGLIARI, 21 MAR – “La tutela e la protezione del nostro personale medico e sanitario è per noi una priorità inderogabile ed è mia ferma intenzione mettere in campo tutte le azioni necessarie in questo senso. Stiamo vivendo una grande emergenza mondiale. L’approvvigionamento di dispositivi e presidi è difficoltoso in tutto il Paese ma questo non deve diventare un terreno di polemica e di scontro ma semmai un motivo per richiamare tutti all’unità e serrare le fila”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi ha presieduto due riunioni urgenti del Centro Operativo regionale della Protezione Civile, la struttura che coordina tutte le attività che concorrono alla realizzazione e all’attuazione del piano per affrontare l’emergenza CoViD-19 in Sardegna, per affrontare la questione della dichiarata assenza dei dispositivi di protezione individuale nelle strutture ospedaliere e in particolare a Sassari e Nuoro.
Alla presenza dei responsabili delle diverse aziende sanitarie, degli assessorati coinvolti e del Prefetto di Cagliari, in qualità di coordinatore degli UTG della Regione, è emerso un dato di segno chiaramente inverso, in quanto al 18 marzo è stata certificata la giacenza nelle Aziende di oltre 36.000 mascherine. In particolare – sottolinea – è stato smentito dall’Aou di Sassari che il personale abbia mai operato in assenza di Dpi.
“Ho dato disposizione di distribuire immediatamente anche le mascherine che in questi giorni abbiamo reperito con la Protezione Civile – annuncia Solinas – e proprio ieri sono stati consegnati altri 73790 dispositivi. La Regione sta facendo la propria parte, sempre in prima linea per tutelare la salute dei cittadini e fronteggiando spesso le difficoltà di un sistema sanitario che ha subito per troppi anni il logorio di tagli indiscriminati e scelte improvvide che non sono certo imputabili a queste settimane. Lavoriamo senza fare polemiche non è il momento. Ho dato da tempo mandato agli uffici di procedere al reperimento sul mercato di tutti i presidi sanitari necessari fino a concorrenza del fabbisogno dichiarato dalle strutture sanitarie”.(ANSA).