(ANSA) – SASSARI, 26 FEB – Un verbale per dire che ora non si scende sotto i 72 centesimi al litro per il latte ovino. E per condividere i punti salienti dell’accordo che tutti si auspicano di firmare il prima possibile. Si è chiuso così, dopo oltre sei ore di trattativa, il primo tavolo tecnico sul prezzo davanti al prefetto di Sassari Giuseppe Marani. Il vertice è stato aggiornato al 7 marzo sulla base della bozza siglata a Cagliari con il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e integrata con il verbale sottoscritto oggi. Sarà il prezzo sul mercato del Pecorino romano – che la parti hanno fissato oggi a 6 euro al chilo – a orientare il rialzo del prezzo del latte, in attesa che diventino realtà i fondi – in totale 50 milioni di euro – messi a disposizione dal Governo e dalla Regione per il ritiro del pecorino in eccedenza.
“Oggi al tavolo della filiera del latte ovino-caprino convocato a Sassari sono stati fatti importanti passi avanti. E’ la dimostrazione che il governo non era presente in Sardegna solo per meri scopi elettorali, come molti hanno insinuato, ma per riportare l’economia agricola sarda al più presto fuori dalla crisi e finalmente competitiva”, commenta il ministro Centinaio.
“Siamo contenti, abbiamo trovato la disponibilità di tutti per trovare un nuovo accordo, con un prezzo minimo di 72 centesimi, adeguandolo periodicamente”, dichiara Pierluigi Pinna, amministratore dell’industria casearia Pinna di Thiesi, mentre c’è prudenza e moderazione fra i pastori: “Qualche passo avanti è stato fatto. Intanto è stato stabilito che il prezzo del latte sarà legato al prezzo del formaggio, prezzo che già adesso sta riprendendo quota – commenta Gianuario Falchi – non abbiamo chiuso nessun accordo, sia chiaro. Il 7 marzo si vedrà il prezzo del formaggio e in base a quello stabiliremo il prezzo del latte, e che sarà verificato di mese in mese. Stiamo parlando di un prezzo di acconto, che sarà saldato a novembre in base all’andamento delle vendite del pecorino”. (ANSA).