(ANSA) – CAGLIARI, 22 LUG – Il test genetico oncologico post intervento chirurgico? Ad agosto. ma non fra dieci giorni, bensì nel 2020. E’ accaduto a Cagliari: la paziente ha chiamato questa mattina il Cup con la ricetta “rosa” dell’oncologo e l’agenda è stata implacabile: appuntamento tra più di 12 mesi.
Il test, considerata la patologia, è gratis ma se un paziente, per fare più in fretta, si rivolge a un privato deve pagare circa 1.000 euro per i due esami su Brca1 e Brca2 che sono i geni responsabili del tumore alla mammella e all’ovaio.
“È una ulteriore conferma – spiega Maria Grazia Caligaris, associazione Socialismo, diritti e riforme che la settimana scorsa ha denunciato lo stato di abbandono dell’ospedale oncologico cagliaritano – della necessità di riorganizzare i servizi per i cittadini a partire dal personale. La Sanità sarda ha necessità di rafforzare e valorizzare le eccellenze dando risposte concrete ai bisogni.
I test genetici sono molto importanti perché significa poter fare una prevenzione specifica”. “Nel caso di esito positivo infatti è possibile tenere sotto controllo il paziente e i familiari – aggiunge Caligaris – L’umanizzazione della sanità deve fare un passo importante verso una riorganizzazione a misura di persona. Sono scelte che fanno la differenza e incidono profondamente nel vissuto dell’intera comunità”.