(ANSA) – PALERMO, 31 MAG – Si è inaugurata nel pomeriggio, al Polo museale d’arte moderna e contemporanea, a Palazzo Belmonte Riso, la mostra “Archeologia dello sguardo” di Rossella Leone, curata da Bruno Corà, che rimarrà aperta fino all’11 settembre.
L’esposizione propone un’articolata selezione di opere di Rossella Leone che spaziano dal registro visivo a quello sonoro, in sintonia con una “partitura” nella quale convergono le riflessioni sviluppate dall’artista negli ultimi decenni.
L’artista, dalla seconda metà degli anni ottanta, si è distinta per il suo originale uso della carta autonomamente fabbricata, dallo stato informe di polpa al foglio: carta che non è più soltanto supporto, ma vero e proprio materiale pittorico, plasmabile al limite del bassorilievo e della scultura.
Nucleo concettuale della mostra è la riflessione sulla deriva e sulla perdita dell’uomo contemporaneo come individuo e come società, a scapito della natura, dell’ambiente e della sua stessa crescita intellettuale e sentimentale.
In linea con quanto afferma Maurice Merleau Ponty (“I nostri occhi vedono più di quello che realmente vediamo”), le opere di Leone scavano nel passato più remoto per sviluppare il continuo rapporto con il presente. Allusioni e tematiche che non raccontano il mito ma che, al contrario, lo trasformano in suo specifico linguaggio, attraverso l’uso innovativo di tecniche e materiali, dalla sua carta alla pietra, dalle resine all’acciaio e al vetro.
In mostra i diversi cicli sviluppati dall’artista, dalle grandi pitture introspettive sul tema della deliberata “Caduta” alle “Partiture afone”, dai “Talami” ai grandi “Muri” e ai “Canopi urbani”, dalle laceranti e “seducenti” lesioni vive”, fino alle opere più recenti come l’installazione Living che affronta il tema dell’assuefazione alla violenza e all’orrore che fanno ormai parte del nostro quotidiano, fino a stravolgere persino il nostro stesso concetto di bellezza.
Tra i lavori più recenti dell’artista, la riconfigurazione del giardino storico del convento di San Francesco al Cenacolo di Monte Sion, a Gerusalemme. Il catalogo della mostra contiene testi del curatore Bruno Corà, di Salvatore Silvano Nigro e di Franco Rella. (ANSA).