Achille Contino (Dirigente Settore Turismo e Giardino Botanico di Agrigento): “Per Agrigento 2025 avremo il Giardino – Teatro con il ritorno del Teatro Classico. Splendida la scenografia con il Costone recuperato!”
Angela Roberto (Presidente Archeoclub D’Italia): “Si stanno recuperando gli ipogei all’interno del Giardino Botanico. Sono siti costruiti a partire dal 480 a.C. che in alcuni casi saranno itinerari escursionistici per Agrigento 2025”.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “E’ un momento davvero bello per l’archeologia italiana. Importanti le notizie giunte da Paestum . Che in occasione di Agrigento 2025, si possa riuscire a far rientrare in Italia il patrimonio archeologico, almeno in parte e culturale, italiano che è nei musei sparsi per il Mondo”.
Arrivato in Sicilia il Direttivo Nazionale di Archeoclub D’Italia, oggi ad Agrigento, domani a Paternò.
“Il Giardino Botanico tornerà Teatro – Giardino in occasione di Agrigento 2025 e verrà riavviato il Teatro Classico rientrando così nel circuito con Taormina e Siracusa. Stiamo per completare i lavori di risanamento del costone dove avremo ben 700 posti per la realizzazione del Teatro naturale. La scenografia non sarà solo il Parco ma anche l’alto costone che si presta al mito, alla storia, all’archeologia e alla mitologia delle divinità e delle Ninfe proprio perché ci sono ipogei, nascondimenti e luoghi che potranno essere utilizzati per il teatro”. Lo ha annunciato Achille Contino, Dirigente Settore Turismo e Giardino Botanico della Provincia di Agrigento, accogliendo la stampa al Giardino Botanico, proprio per una passeggiata geo – archeologica in grado di illustrare nel migliore dei modi il progetto.
“Grazie alla Convenzione con il Libero Consorzio di Agrigento e a una grande intuizione di Giovanni Alletto, già Direttore del Giardino Botanico – ha affermato Angela Roberto, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Agrigento – si porteranno avanti iniziative sociali, didattiche e culturali per fare fruire al meglio questo luogo straordinario che oltre ad avere un interesse unico a livello naturalistico, vegetale, floristico, ha anche un grande interesse archeologico. Nascerà un giardino – teatro, un progetto unico che porterà eventi al fine di attrarre e attirare i turisti. Il patrimonio prettamente geologico del Giardino Botanico di Agrigento è unico al Mondo, poi ci sono gli ipogei che fanno parte di Agrigento sotterranea. Ipogei che risalgono al 480 a.C. , quando subito dopo la battaglia di Himera furono portati gli schiavi in gran parte mercenari cartaginesi e furono fatti questi ipogei che convogliavano le acque fino alla Fontana di Bonamorone. Archeoclub D’Italia ha due Guide Naturalistiche certificate, riconosciute. Queste guide accompagneranno i turisti in escursione, dando loro l’opportunità di conoscere il patrimonio del Giardino Botanico di Agrigento”.
L’importanza del Giardino Botanico.
“Il Giardino Botanico si estende in 7 ettari. Una struttura davvero importante che può essere utilizzata dal punto di vista botanico – ha affermato Giovanni Alletto, già Direttore del Giardino Botanico di Agrigento – avendo ben 300.000 piante, dal punto di vista ludico, dal punto di vista archeologico. C’è ad esempio anche l’interessante area coltivata con agrumi e mi preme sottolineare che all’interno del Giardino Botanico di Agrigento viene praticata un’agricoltura biologica, dunque senza fitofarmaci. Siamo dinanzi ad una grande sfida per la città ma direi per la Sicilia!”.
E oggi è arrivato il Direttivo Nazionale di Archeoclub D’Italia guidato dal Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
“Da Agrigento lanciamo un appello chiaro: si riporti in Italia il patrimonio culturale, archeologico e non archeologico, italiano, che si trova nei musei sparsi per il mondo. Stiamo vivendo un periodo di grande fermento per la cultura ma soprattutto per il patrimonio archeologico e per l’archeologia Italiana. In queste ore arrivano grandi notizie, ad esempio da Paestum – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – dalla Campania dove sono stati portati alla luce centinaia di ex voto. Questa è la strada giusta ma anche Agrigento Capitale della Cultura 2025 deve rappresentare il grande slancio e non solo per la Sicilia. In giro per il mondo ci sono statue, reperti, testimonianze archeologiche e culturali che in realtà sono parte della storia legata al nostro patrimonio culturale ma non sono in Italia. Ad esempio gli argenti di Paternò sono a Berlino e l’epigrafe della Iulia Florentina, scoperta nel 1730 a Catania, si trova al Louvre di Parigi. Cerchiamo di riportare in Italia tutto questo patrimonio culturale, in occasione di Agrigento 2025!”