(ANSA) – PALERMO, 2 NOV – Cominciò a scrivere poesie settant’anni fa, appena adolescente. Per la prima volta ne pubblica 87 in un volume edito da Spazio cultura edizioni. Il titolo è “Metà farfalla metà anima”, l’autrice è Grazia Cianetti, romana, da anni trapiantata a Palermo, ma girovaga per necessità familiari che l’hanno portata un po’ ovunque in Italia, anche se la Sicilia e la Puglia sembrano i luoghi che le stanno più a cuore. Il libro – 116 pagine, 10 euro, prefazione di Maria Grazia Calandrone – è stato appena pubblicato nella collana “Spazio poesia” diretta da Nicola Romano.
La silloge si apre con un avvertimento per i lettori: “Non so scrivere sui massimi sistemi,/ penso a fiorami/ ricami”. Lei è sì, poetessa, ma realizza anche “quadri di stoffe” che tanto assomigliano per soavità ai suoi versi, maturati da quando era una “figlia trasognata al davanzale”, come la descriveva sua madre, Milena Fontani, in una poesia del 1946, che s’intitola “Punto in croce” e non a caso si trova in esergo al libro, perché poco più avanti è stavolta la figlia a ricambiare l’attenzione: “Le mani di mia madre./ Quando non seppe più/ che farsene/ un giorno le posò sui ginocchi”. La raccolta ha continui rimandi ai volti di famiglia, al figlio lontano: “Se potessi tornare, ritrovare/ la dolcezza delle prugne di cuore,/ le pomelie sui balconi dei poveri”.
Ma desiderare stanca, meglio lo smarrimento generato dal “male che ti assale, non sai/ se di febbre o di vivere”. Ma non basta, perché “il pericolo è la guarigione./ In agguato”.
(ANSA).