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Cutrone: “Poca trasparenza negli appalti, pubblicare i bandi di gara e le aggiudicazioni anche sui quotidiani locali a stampa”.

Chiarezza e controlli nelle procedure e sana concorrenza fra le imprese non possono essere sacrificati

Santo-Cutrone

Palermo, 14 aprile 2022 – “Trasparenza non vuol dire perdere tempo. La semplificazione ‘spinta’ degli ultimi tempi, le cui nuove norme portano a pubblicare i bandi di gara prevalentemente sui siti istituzionali delle stazioni appaltanti e su canali web limitando la diffusione dell’informazione, si è tradotta in una carenza di trasparenza negli appalti pubblici. Chiarezza e controlli nelle procedure e sana concorrenza fra le imprese non possono essere sacrificati in nome di un eccesso di velocità: non sarà qualche giorno in più a bloccare le opere pubbliche. Non è la fase di gara a richiedere tempi lunghi, quelle più lente sono le fasi a monte e a valle della gara. Per questo è fondamentale pubblicare i bandi e le aggiudicazioni anche sui quotidiani locali a stampa”.

Lo afferma Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che spiega: “L’obiettivo del ‘Pnrr’, del ‘Fondo complementare’, del Piano straordinario di opere strategiche e di ogni altro intervento messo in campo negli ultimi mesi, quello di portare occupazione e sviluppo al Sud e in Sicilia, viene vanificato dal fatto che per le imprese locali è quasi sempre impossibile venire a conoscenza in tempo utile dei bandi di gara e, quando casualmente ne vengono informate, non possono più fare in tempo a predisporre la documentazione entro la scadenza fissata per presentare un’offerta. Così, dalle grandi opere fino ai più piccoli interventi, ad aggiudicarseli sono sempre i meglio informati”.

Ci sono i grandi colossi del Nord – rileva Cutrone – dotati di appositi staff di tecnici e consulenti che si occupano esclusivamente di ‘intercettare’ i bandi; e per le piccole imprese i fatti ci dicono che occorre rendere più trasparente e pubblicizzare maggiormente il principio di rotazione degli inviti alle procedure negoziate. Analogamente, non pubblicare i bandi prima degli inviti preclude alle imprese la possibilità di organizzarsi in associazione temporanea”.
“Siamo già dovuti intervenire in casi eclatanti chiedendo la proroga dei termini per consentire alle imprese locali di attrezzarsi per partecipare – ricorda Cutrone – , come nel caso della gara per il Tribunale di Catania e altri ancora”.

Da qui l’appello del presidente dell’Ance Sicilia: “Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, assumano un’iniziativa in Parlamento per il varo di una norma che, per ragioni di massima trasparenza, consenta la più ampia partecipazione possibile delle imprese edili siciliane alle gare d’appalto, attraverso la pubblicazione degli avvisi, dei bandi e delle informazioni di aggiudicazione anche sui quotidiani locali a stampa, unico strumento che garantisce realmente una puntuale, prolungata e capillare informazione agli imprenditori”.

“Inoltre – conclude Cutrone – riteniamo che inviti e sorteggi debbano avvenire all’interno delle Prefetture o di altre strutture controllate, a ulteriore presidio della regolarità delle procedure di selezione delle imprese”.

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