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I CONFIDI 106 ANCORA PIU’ “BANCHE” CONFESERFIDI PRONTO A EROGARE DIRETTAMENTE 120 MLN ALLE PMI

finanziamenti diretti alle imprese e ConfeserFidi è già pronto a  mettere a disposizione delle Pmi siciliane e italiane 120 mln di euro 

Scicli (Ragusa), 23 luglio 2020 – Il decreto “Rilancio” da poco convertito in legge trasforma di fatto i 32 confidi 106 vigilati da  Banca d’Italia in soggetti “bancari” capaci di erogare ingenti  finanziamenti diretti alle imprese e ConfeserFidi è già pronto a  mettere a disposizione delle Pmi siciliane e italiane 120 mln di euro  sotto forma di finanziamenti diretti o di fidejussioni o di acquisto  crediti. Dunque, c’è un’importante novità per le Pmi che abbiano bisogno di  maggiore attenzione, velocità ed efficienza di risposta al bisogno di  liquidità rispetto a ciò che ricevono dal sistema bancario  tradizionale. Infatti, il decreto “Rilancio” ha elevato per i confidi  106 la possibilità di erogare finanziamenti diretti alle imprese dal  20 fino al 49% del totale delle attività dell’attivo ponderato,  riducendo l’originaria attività di prestazione di garanzie consortili  su finanziamenti bancari che oggi è molto meno richiesta dal mercato.

“Questa possibilità – dichiara Bartolo Mililli, A.d. di ConfeserFidi –  richiesta con forza da Assoconfidi nazionale, ci aiuta a essere ancora  più vicini alle imprese. Un confidi vigilato da Bankitalia come  ConfeserFidi, che ha un attivo ponderato di circa 250 mln, può erogare  120 mln di finanziamenti diretti alle imprese. Un plafond che ci porta  ad un livello di operatività simile a quello di una Banca di credito  cooperativo”.
I confidi 106 per questa attività puramente “bancaria” possono  impiegare il proprio patrimonio oppure recuperare provvista  finanziaria presso il sistema bancario o la Cassa depositi e prestiti.
ConfeserFidi si orienta, per la propria natura statutaria, verso i  finanziamenti alle microimprese, settore spesso poco attenzionato  dalle banche, soprattutto da quelle più grandi, e al quale è molto
vicino offrendo servizi rapidi e online, anche attraverso piattaforme  digitali.

“Inoltre, ConfeserFidi – spiega Mililli – nell’ambito di questo 49%  amplia la propria operatività alle fidejussioni, all’acquisto dei  crediti e alla provvista finanziaria per le piccole imprese che hanno  soprattutto transazioni commerciali in campo B2b e che, per le loro  ridotte dimensioni, non trovano assistenza presso le società di  factoring delle grandi banche”.
“E ancora – prosegue Mililli – a partire dallo scorso 15 febbraio la  Banca d’Italia ha abilitato ConfeserFidi ad acquistare crediti e  dilazionarli al debitore ceduto e, quindi, coglierà l’opportunità
offerta dal decreto ‘Rilancio’ che, ampliando i volumi di intervento,  consente al consorzio di aiutare ancora di più le imprese in tutta  Italia tramite questo servizio di acquisto crediti e dilazione di
pagamenti”.
“Infine – conclude l’A.d. di ConfeserFidi – ci muoveremo sul fronte  dell’acquisto del credito d’imposta e del reverse factoring. Grazie a  questo incremento di volumi d’attività creditizia pura, possiamo  assistere le microimprese con prodotti ‘tailor made’ anche per quelle  forme tecniche che le banche non assicurano alle Pmi, così come per le  fidejussioni senza collaterali in denaro avvalendoci della  riassicurazione del Fondo di garanzia statale gestito da Mediocredito  centrale, e l’acquisto dei crediti”.

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