(ANSA) – PALERMO, 12 LUG – L’imputato non è Mered Medhanie Yedhego, l’uomo arrestato in Sudan ed estradato nel 2016 in Italia con l’accusa di essere a capo di una delle maggiori organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti.
Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Palermo. Secondo i giudici si tratta di uno scambio di persona: l’imputato non sarebbe l’uomo ricercato ma Medhanie Tesfamariam Bere, un falegname comunque coinvolto nel traffico di migranti e condannato a 5 anni di reclusione per favoreggiamento.
I giudici ne hanno disposto la scarcerazione. La tesi dello scambio di persona era stata sostenuta dalla difesa dell’imputato, che aveva chiesto anche l’esame del Dna.
I giudici l’hanno accolta facendo cadere l’accusa principale di associazione per delinquere finalizzata al traffico dei migranti e condannando l’imputato solo per un episodio relativo al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di due persone. L’accusa aveva chiesto la condanna dell’imputato a 14 anni di reclusione.