“Stigmatizzo e dissento dalle dichiarazioni della consigliera di parità della Regione Siciliana, Margherita Ferro, per un intervento assolutamente inopportuno e inappropriato, oltre che privo di qualsiasi fondamento giuridico. La coniugazione al femminile di una carica istituzionale, infatti, appartiene esclusivamente alla libera autonomia di chi la ricopre”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in riferimento al “richiamo” fatto al sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro.
In una nota inviata al sindaco e al presidente del consiglio comunale di Augusta Sarah Marturana, la consigliera di parità della regione aveva scritto: “La lingua italiana come sa bene, prevede la declinazione al maschile e femminile e voler negare la declinazione al femminile, soprattutto quando sono le donne ai vertici delle istituzioni o comunque hanno ruoli di primo piano, vuol dire escludere e oscurare il genere femminile da carriere e professioni”.
“Ritengo che la consigliera di parità, che conosco e apprezzo da tempo – ribatte il governatore – dovrebbe occuparsi di ben altri problemi, invece che richiamare, senza averne titolo, un sindaco eletto direttamente dal popolo, cedendo cosi a un integralismo linguistico che non aiuta certo a migliorare le condizioni di disparità delle donne in Sicilia”.