(ANSA) – FIRENZE, 23 LUG – Eseguita dai carabinieri e della guardia di finanza la confisca di beni per 2,5 milioni di euro nei confronti dell’imprenditore 51enne di origine Calabrese, residente a Prato, Francesco Cardone, che nel giugno del 2018 aveva patteggiato una condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per usura. Il decreto di confisca, richiesto dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Christine Von Borries, è stato disposto dal gip di Firenze Gianluca Mancuso per sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella effettiva disponibilità dell’imprenditore.
Il provvedimento, spiegano gli investigatori, è il primo di questo genere emesso dal tribunale di Firenze in fase successiva alla condanna. I sigilli al momento sono scattati per 16 rapporti finanziari, due autoveicoli, quote sociali e tre fabbricati. Beni di cui, secondo l’accusa, l’imprenditore sarebbe entrato in possesso grazie ai proventi della attività di usuraio.
In base alle indagini che hanno portato al processo, tra il 2014 e il 2017 Cardone avrebbe accordato in più circostanze prestiti a tassi di usura del 300% annuo a imprenditori fiorentini in difficoltà, tra cui sei tra titolari di bar, ristoranti e negozi di Firenze e dell’hinterland. In un caso avrebbe preteso anche un’abitazione, la cui planimetria fu trovata nella sua disponibilità, come pagamento del debito. Le indagini erano partite dalla denuncia di un imprenditrice fiorentina, finita da alcuni anni nella rete dell’usuraio.