(ANSA) – PRATO, 12 APR – Nel giorno di Pasqua, su proposta del cappellano don Carlo Bergamaschi e in accordo con la direzione ospedaliera, i pazienti affetti da coronavirus ricoverati all’ospedale di Prato hanno avuto la possibilità di accostarsi al sacramento della comunione ricevendo l’Eucarestia dai medici, gli unici autorizzati a entrare nel reparto. Per quelli intubati, che non hanno la possibilità di comunicarsi, ma desiderosi di ricevere la comunione, è stata recitata una preghiera davanti al letto. Il vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, questo pomeriggio si è recato all’ospedale di Prato e nella cappella del Santo Stefano ha impartito il mandato di ministri straordinari della comunione ad alcuni medici cattolici impegnati nel reparto Covid e in quello di terapia intensiva.
Monsignor Nerbini ha poi inviato un saluto e fatto gli auguri di buona Pasqua ai degenti e al personale sanitario attraverso gli altoparlanti interni dell’ospedale. Il Vescovo ha terminato il suo messaggio impartendo la benedizione.