(ANSA) – TRENTO, 19 LUG – Trentacinque anni fa, il 19 luglio 1985, in val di Stava, nel Comune di Tesero, in Trentino, il crollo dei bacini del Prestavèl, una discarica di rifiuti da attività mineraria, provocò una colata di fango che travolse e uccise 268 persone distruggendo alberghi, case, capannoni e ponti. Oggi, a Tesero, si è celebrato il trentacinquesimo anniversario, quest’anno in forma minore nel rispetto delle norme per contenere il rischio di trasmissione da Covid 19. Non si è tenuta, come negli anni passati, la tradizionale Via Crucis lungo la val di Stava, né il concerto in memoria delle vittime.
L’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha celebrato la messa, che è stata trasmessa in diretta streaming per permettere a chiunque di seguire l’evento anche senza essere fisicamente presente al cimitero. Tisi ha detto che se si dovrebbe attuare “quell’ecologia umana che ci differenzia da tutti gli altri essere viventi. Essa si realizza nell’anteporre, alla soddisfazione del proprio bisogno, il farsi carico e prendersi cura del bisogno dell’altro”.
“Se anche i più piccoli, guardando al passato, riescono a coglierne il messaggio, allora siamo sulla strada giusta nel nostro compito di tramandare loro le esperienze più significative che hanno segnato la storia della nostra comunità”, ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha ringraziato la Fondazione che in tutti questi anni ha tenuto vivo il ricordo.