(ANSA) – BOLZANO, 22 FEB – “Rabih Badr ha ucciso la convivente Marianne Obrist a bastonate, come un cane randagio, dimostrandosi assolutamente privo di pietà. Ha ucciso con una modalità bestiale e spietata, che si è protratta per molti minuti e ha provocato alla vittima dolori immensi”. Lo scrive il giudice bolzanino Peter Michaeler nelle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo – pena ridotta a 30 anni solo in virtù del rito abbreviato – nei confronti del marocchino di 35 anni che il 21 agosto 2017 uccise con “almeno 20 colpi” la convivente Marianne Obrist, di 39 anni, nell’abitazione della donna a Millan. La vittime fu colpita, prima con un bastone, poi con una mazza da baseball e infine con un coltello.
Secondo il giudice, “il movente di fondo va ricercato nella diversità culturale di Badr, nell’ambito della quale la donna è un essere completamente sottomesso all’uomo, dettame culturale al quale Marianne, intenzionata a difendersi dopo aver subito le prime percosse, non si è piegata e che ha fatto maturare in lui la decisione improvvisa di ucciderla”. Badr ha sostenuto di aver agito per gelosia, accusando ingiustamente Marianne di infedeltà. “Un’accusa del tutto infondata – scrive il giudice -, Obrist viveva segregata dal mondo ed aveva appiccicato addosso il convivente praticamente 24 ore. Dalle testimonianze è emerso un quadro di totale sopraffazione di Badr nei confronti della Obrist, la cui personalità era stata praticamente annullata dalla convivente. Badr è portatore di un bagaglio culturale fondamentalista, inconciliabile con la vita che conduce la donna occidentale”. (ANSA).