(ANSA) – TRENTO, 9 DIC – Per un autistico tagliarsi i capelli può essere traumatico. Trovare un barbiere disposto ad affrontare una situazione potenzialmente complicata da gestire non è facile. Non tutti, però, rifiutano. Ad esempio Christian Plotegher, che nella sua bottega di Rovereto, in Trentino, accoglie senza problemi questi bambini così speciali come è capitato con Carlo, 5 anni e mezzo.
Mamma Teresa e papà Roberto – lo ha raccontato lei stessa sul suo blog “Dammi bacio, dammi bacio” – sono saliti in macchina e hanno percorso 250 chilometri per portarlo a tagliare i capelli, visto che nel capoluogo meneghino i tentativi per trovare “uno dei pochi barbieri rimasti a Milano che ancora fosse disposto a farci entrare nel suo salone” erano andati a vuoto. Christian ha scelto di lavorare con i bambini autistici dopo l’incontro con Tommy, affetto da una lieve forma di autismo, e così ha conosciuto il concetto di “quiet hours”.