(ANSA) – LUGNANO IN TEVERINA (TERNI), 31 MAG – Nuove prove evidenti della presenza della malaria nel quinto secolo dopo Cristo nella zona del Tevere, in particolare a Lugnano in Teverina, dove sorge la ‘necropoli dei bambini’ nella villa di Poggio Gramignano: le ipotesi di epidemia sono state confermate, nel corso dei recenti scavi archeologici, dall’isolamento del pigmento malarico dell’emozoina nelle analisi degli antichi scheletri ritrovati.
Le tracce della sostanze deriverebbero da punture di zanzara (per i ricercatori forse giunte dall’ Africa in anfore di vino) che potrebbero essere all’origine dell’epidemia. Le scoperte, rese note dal prof. David Soren dell’Università dell’Arizona che per primo scoprì la necropoli, ora coordina un progetto con le Università di Yale e Stanford in raccordo con la Soprintendenza dell’Umbria e il Comune.”Abbiamo creato un gruppo con 5 atenei statunitensi e canadesi oltre a specialisti italiani – ha detto – per studiare gli aspetti della malaria sul piano archeologico ma pure scientifico”.