C’è “poca differenza” tra i migranti “trattenuti” sulle navi e gli sfollati del sisma in centro Italia costretti a vivere fuori dalle loro abitazioni.
A sostenerlo è il presidente della Conferenza episcopale umbra e vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo nel ricordare il terzo anniversario della prima forte scossa. Parole pronunciate a Bevagna nel corso dell’omelia per la festa del beato Giacomo Bianconi.
“C’è poca differenza e direi c’è la stessa responsabilità morale – ha detto monsignor Boccardo – nel trattenere migranti e profughi su una nave in attesa di un porto sicuro e nell’obbligare tanta gente a vivere fuori dalla propria casa nella precarietà e nell’attesa”.
“Nell’anniversario della prima scossa del terremoto c’è un verbo – ha aggiunto il presidente della Ceu – che è urgente declinare con serietà e responsabilità ed è restituire. Bisogna restituire con urgenza alle popolazioni della Valnerina la fiducia che è stata loro rubata”.