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Adu, non si vuol risolvere problema discariche

 

Sulle discariche di Pompiod e Chalamy “non si vuole risolvere il problema alla radice”. Lo dichiara Daria Pulz (Adu) commentando il suo ordine del giorno collegato alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2020-2022 e respinto nella seduta consiliare mercoledì 29 gennaio 2020.

“Parliamo della preoccupante questione – ha aggiunto – delle discariche private: Pompiod e Chalamy. I comitati di cittadini hanno raccolto 13.000 firme per dire che delle discariche di rifiuti speciali non pericolosi a 70 metri dalle case o in zona rossa a rischio di esondazioni, con la possibilità di raccogliere quantità impressionanti di rifiuti industriali da fuori Valle, anche no, grazie. 13.000 firme sono tante, già una volta il Consiglio regionale sottovalutò 11.000 firme di cittadini che chiedevano una moratoria sul pirogassificatore: sottovalutarono, ma sappiamo come poi andò, per fortuna”.

“Tra gli emendamenti alle leggi di bilancio – prosegue Pulz – ve ne sono alcuni che, secondo l’Assessore Chatrian, dovrebbero servire a regolamentare in maniera restrittiva questa questione, in realtà non è proprio per niente così. Per questo abbiamo proposto un chiaro ordine del giorno perché nelle discariche definite per inerti possano trovare spazio solo gli inerti da lavori edili. Questo avrebbe risolto il problema alla radice. L’Assessore, visibilmente contrariato e in difficoltà, prima ha chiesto di ritirare l’ordine del giorno presentato, con modi e metodi irrispettosi, e poi ha annunciato i subemendamenti tirando fuori un coniglio dal cilindro. Se tanto a cuore avessero questa tematica, avrebbero votato questo ordine del giorno, che chiedeva di legiferare per chiarire per sempre che cosa può entrare esattamente in discarica e che cosa no e che gli inerti sono solo i rifiuti che non interagiscono con l’ambiente circostante”.

“La votazione ha avuto un esito incredibile. Su 35 consiglieri presenti hanno votato in 34, la ex maggioranza si è astenuta. È finita 17 a 17, quindi la proposta risolutiva non è passata per un voto. Con grande rammarico constatiamo che il consigliere Bertin non ha ritenuto di dover partecipare alla votazione” conclude la consigliera di Adu.

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