L’ha visto precipitare nel vuoto trascinato da una scarica di pietre, ma non ha potuto far nulla per salvarlo. Nel suo racconto ai soccorritori ha ricostruito quanto accaduto sulla Cresta del Brouillard, nel massiccio del Monte Bianco, il compagno di scalata di Elia Baraldi, il diciannovenne di Erba (Como) morto domenica pomeriggio. Gli accertamenti sono affidati alla guardia di finanza di Entrèves.
Entrambi stavano uscendo dalla via e quando sono arrivati in cresta Baraldi, che procedeva davanti, ha mosso una pietra con le mani: si è probabilmente rotto un equilibrio e c’è stato una sorta di ‘effetto domino’, con una scarica di rocce che lo ha travolto, facendolo precipitare per circa 800 metri. Il compagno di scalata, anche lui del comasco e di circa 40 anni, si trovava in una posizione riparata e non è stato investito dai massi. Più indietro c’erano altri tre alpinisti, anche loro lombardi, che lo hanno poi raggiunto.
A causa delle condizioni meteo il gruppo non aveva potuto essere recuperato dall’elisoccorso e aveva proseguito a piedi fino al versante francese del Monte Bianco. Lunedì sera aveva raggiunto Chamonix (Francia). Neo diplomato, Baraldi era appassionato di montagna.