Sono due i possibili scenari “atti a soddisfare la necessità di garantire le migliori condizioni di operatività della Compagnia Valdostana delle Acque, a beneficio della comunità valdostana: l’approvazione di apposite norme di attuazione oppure la quotazione di una parte delle azioni su un mercato regolamentato di Borsa italiana, fermo restando la proprietà della Regione sulla maggioranza del pacchetto azionario”. E’ quanto si legge nella relazione finale della commissione speciale sulla Cva, che è stata approvata all’unanimità con i gruppi di minoranza che non hanno però partecipato al voto.
La Commissione – istituita il 20 dicembre 2018 – rileva anche che “a detta degli esperti la percorribilità dell’opzione ‘norme di attuazione’, ai fini della valorizzazione sul mercato, possa presentare una maggiore aleatorietà nei tempi e negli esiti del percorso, rispetto alla linearità delle certezze, anche temporali, che caratterizzano l’iter di quotazione”. Inoltre “avrebbe diversa natura una norma di attuazione in materia di concessioni che sarebbe da perseguire a prescindere da ogni altra decisione”.
Come sottolineato dal presidente Alessandro Nogara (Uvp), “la Commissione ha deciso di rendere accessibili tutti i verbali delle audizioni effettuate e gli streaming raggruppandoli in un’unica sezione che sarà visibile sulla home page del sito internet del Consiglio”.
“La fretta nella gestione dei lavori ha impedito un approccio metodologicamente adeguato, approfondimenti e ampliamenti indispensabili per una valutazione consapevole. La volontà della maggioranza di condizionare la scelta in una predeterminata direzione, la quotazione in borsa, ha impedito invece di analizzare i problemi e valutare scenari e soluzioni alternative e ha fatto mancare la possibilità di impostare una relazione finale conclusiva, condivisa e aderente al reale merito emerso dalle audizioni”. E’ quanto si legge in una nota firmata dalla minoranza in Regione in merito all’approvazione della relazione finale da parte della Commissione sulla Cva.
Inoltre “le indiscrezioni fatte trapelare alla stampa, circa decisioni mai prese, sono da considerare pressioni indebite e inaccettabili che evidenziano la fretta ingiustificata dalla realtà di fatto; esse hanno anche politicamente e mediaticamente coperto la correttezza, la costruttività dell’operato della minoranza che si è fatta promotrice di iniziative destinate a mutare in maniera molto significativa lo scenario di riferimento in cui le decisioni in merito al futuro di Cva dovranno essere prese”. “In questo senso – si legge ancora – la costruenda Norma di attuazione dello Statuto, che afferma il potere della Regione di intervenire sulle procedure e modalità dell’utilizzo delle acque e sul ruolo delle società che operano in tale campo, ha un rilievo fondamentale per la Valle d’Aosta”.
La replica della maggioranza: “Esprimiamo viva perplessità a fronte dell’atteggiamento rinunciatario e polemico della minoranza che non ha ritenuto di voler apportare il suo contributo alla stesura della relazione finale, adducendo criticità metodologiche”. Inoltre, “respingiamo con forza le accuse neanche tanto velate di aver fatto trapelare informazioni tendenziose alla stampa, poiché ciò non corrisponde a verità ed è un tentativo di gettare discredito sulle singole persone”. I gruppi di maggioranza, infine, ribadiscono “la volontà di affrontare il tema del futuro di Cva con il senso di responsabilità, la chiarezza e la lungimiranza che l’argomento richiede e non presteranno il fianco alle speculazioni politiche di una minoranza che trova unità di intenti solo per meri fini di propaganda”.