Non deve essere revocata la donazione di 10 immobili fatta ai propri figli dall’attuale presidente della Regione, Antonio Fosson. Lo ha deciso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti, rigettando l’azione revocatoria avviata dalla procura contabile nel giugno 2018. L’atto notarile è del gennaio 2017, cinque mesi prima che Fosson, insieme ad altri 20 consiglieri regionali e a un dirigente, fosse raggiunto dall’invito a dedurre nell’ambito dell’inchiesta sui 140 milioni di finanziamenti pubblici al Casinò di Saint-Vincent, della quale si erano diffuse notizie già del 2016. I beni donati ai tre figli – attraverso la cessione della nuda proprietà con riserva di usufrutto – hanno un valore fiscale di 351 mila 700 euro ed erano già protetti dal 2006 da un fondo patrimoniale. Per i giudici è “verosimile” che vista la “situazione famigliare e le condizioni salute dell’interessato (Fosson nel settembre 2016 aveva avuto un “infarto miocardico”, ndr)” la donazione mirasse “soltanto a tutelare i figli”.
L’intento, avevano sottolineato le difese, era di “evitare” ai figli “i costi e gli oneri conseguenti alla successione”. “Appare adeguata” secondo i giudici (Pio Silvestri, Paolo Cominelli e Alessandra Olessina) la “garanzia patrimoniale fornita” da Fosson, con riferimento al sequestro conservativo scattato nel marzo 2018 per i 21 consiglieri. Inoltre la contestazione di 7 milioni 297 mila euro si è poi ridotta nella sentenza di primo grado a 807 mila euro, a fronte di una polizza assicurativa che, anche in caso di colpa grave, ha un massimale di 5 milioni. Fosson è assistito dall’avvocato Massimiliano Sciulli, i tre figli dagli avvocati Luigi Busso e Massimo Balì. Nell’atto di citazione la procura aveva affermato la sussistenza della “scientia fraudis, la consapevolezza dell’idoneità dell’atto a pregiudicare le ragioni dell’amministrazione danneggiata, poiché il credito erariale è temporalmente collocabile in epoca precedente la donazione, essendo collegato ai finanziamenti al Casino, erogati in base ad atti della Giunta e del Consiglio (del 2013, 2014 e 2015), all’approvazione dei quali il Fosson ha concorso, esprimendo voto favorevole”.
I giudici hanno inoltre respinto due azioni revocatorie nei confronti dell’ex assessore all’Agricoltura Giuseppe Isabellon (avvocati Gianni Maria Saracco e Carlo Emanuele Gallo), riguardanti atti di disposizione nei confronti dei figli. Si concludono quindi le sentenze su questo tipo di azioni della procura contabile, dopo che nel gennaio scorso erano già state rigettate le revocatorie nei confronti dell’ex presidente della Regione Augusto Rollandin (donazione della nuda proprietà di 289 beni immobili ai propri figli, per valore fiscale di 1 milione e 11 mila euro euro) e dell’ex assessore al Turismo Claudio Restano (che aveva assoggettato a fondo patrimoniale un alloggio e la metà di un bed and breakfast e di alcuni terreni a Valpelline).