“E’ stata una scelta politica della Regione: assoluta autonomia dell’Enel, che vuol dire che non puoi più approvvigionarti dall’Enel e quindi devi avere un magazzino. E’ pieno di testimoni che dicono ‘era doveroso il trasferimento, perché non potendo più approvvigionarsi dall’Enel dovevamo avere maggiori locali'”. Lo ha detto ai cronisti l’avvocato Gilberto Lozzi, difensore insieme alla collega Maria Rita Bagalà di Gerardo Cuomo, in merito alle presunte pressioni che nel 2013 l’allora presidente della Regione Augusto Rollandin avrebbe esercitato per far trasferire la Deval dai locali di Autoporto spa, in modo da far spazio al Caseificio valdostano dell’imprenditore di origini campane. Riguardo al presunto “mercimonio”, quale “compenso ha avuto” Rollandin? “Ha cambiato due gomme, che poi non è vero, e ha permesso di fare un comizietto a 20 dipendenti. Ma voi nei casi di corruzione che sono in giro, sentite dire che il mercimonio, il compenso, sono cose ridicole di questo genere? Non mi pare”.
Lozzi ha aggiunto: “Ha chiesto nove anni il pm, ne hanno dati sei a Formigoni per sei milioni di euro, non so, fate voi un confronto”. Per Cuomo il pm Ceccanti ha chiesto sei anni di reclusione (considerato lo sconto di un terzo nel rito abbreviato), accusandolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione continuata per plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio insieme all’ex manager della finanziaria regionale Finaosta Gabriele Accornero (chiesti 6 anni e 6 mesi) e all’ex presidente della Regione Augusto Rollandin (chiesti 6 anni).
“Accornero fa dei grandi favori perché gli paghi una fattura di 1.600 euro? Io trovo che non c’è proporzione con quello che vedo succedere nei processi veramente di corruzione. Sono convinto di aver ragione, se poi me la daranno questo non lo so”. Il riferimento dell’avvocato Lozzi è al conto dei lavori in casa che Cuomo, secondo l’accusa, aveva saldato per Accornero. “Un pagamento che” il manager “non avrebbe mai fatto” vista la qualità delle opere (c’erano “macchie di umidità”) tanto da voler “far causa” all’artigiano romeno, a cui poi Cuomo, “per toglierselo dai piedi”, “ha fatto il grave errore di fare questa fattura”.
In merito alla presunta turbativa d’asta per le forniture alla gara di trail 4K, gestita dal Forte di Bard, Lozzi ha detto: “Ci sono testi che dicono che Accornero era convinto di fare una sponsorizzazione. Cuomo era sponsor del Forte di Bard da anni e allora ha partecipato a delle riunioni. Poi invece ad Accornero qualcuno ha messo il dubbio e ha chiesto a un avvocato, che gli ha detto di fare la gara. Che ne sapeva Cuomo se doveva far la gara o no? Mica è un amministrativista. Se han sbagliato, han sbagliato quelli del Forte. Gli han chiesto di fare lo sponsor e lui è andato lì a fare lo sponsor. Poi invece han fatto la gara. Tra l’altro non ci voleva andare nessuno al Forte di Bard, molte volte han fatto dei lotti che sono deserti. E’ scomodo andare al Forte di Bard, bisogna essere molto attrezzati. Quindi io non credo ci sia una responsabilità. E in ogni caso non di Cuomo, perché non ha nemmeno gli strumenti per capire quando si fa la gara o la sponsorizzazione. Non è lui che organizza”. Domani è prevista l’arringa della difesa di Accornero e il 28 marzo la sentenza del gup Paolo De Paola.