“In base alla nostra ricostruzione dei fatti l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin non ha mai fatto nulla che comportasse favoritismi per Cuomo né ha avviato attività che hanno portato danni all’amministrazione regionale e alle società partecipate, ma anzi ha sempre operato per l’interesse pubblico e per la valorizzazione del patrimonio pubblico. Gli addebiti a lui contestati, pertanto, non sussistono”. Lo ha detto l’avvocato Giorgio Piazzese al termine delle arringhe nel processo per un giro di corruzione in Valle d’Aosta che vede sul banco degli imputati l’ex presidente Rollandin (associazione a delinquere finalizzata alla corruzione continuata), l’ex manager della finanziaria regionale Finaosta Gabriele Accornero e l’imprenditore Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio valdostano. Oltre a Piazzese è intervenuto in aula anche l’avvocato Carlo Federico Grosso (entrambi difendono Rollandin). L’udienza è stata aggiornata a giovedì mentre il 28 marzo è prevista la sentenza. Il pm Luca Ceccanti ha chiesto la condanna a 6 anni di carcere per Rollandin e Cuomo e a sei anni e 6 mesi per Accornero. Secondo l’accusa, Rollandin aveva favorito l’espansione nel capannone di una partecipata regionale (l’Autoporto spa), ricevendo appoggio elettorale (anche un comizio in azienda) e due pneumatici per l’auto. Nell’aprile 2018 il gip aveva negato il suo arresto. Nel processo – con il rito abbreviato – vi sono anche altri quattro imputati, tra artigiani e imprenditori.