Il gip di Aosta Giuseppe Colazingari ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla procura per ricostruire, attraverso una perizia, la dinamica del disastro aereo del Rutor, dove il 25 gennaio scorso sono morte sette persone nello scontro tra un aereo da turismo partito dalla Francia e un elicottero dell’eliski con base a Courmayeur.
All’istanza degli inquirenti si era opposta la difesa (avvocati Jacques Fosson e Alessio Iannone) di Philippe Michel, il francese di 64 anni, pilota e istruttore di volo, che era sull’aereo. Indagato per disastro aereo colposo aggravato e omicidio colposo plurimo aggravato, si trova agli arresti domiciliari ed è uno dei due sopravvissuti(l’altro era sull’elicottero). “L’elicottero – aveva scritto tre mesi fa il Riesame – svolgeva un’attività autorizzata e comunicata, l’aereo aveva intrapreso un viaggio non comunicato, forse con l’intenzione di compiere un atterraggio non consentito, e non aveva segnalato la sua presenza nello spazio Fir di Milano”.
Si può supporre che i due velivoli “stessero volando verso le aree atterrabili del ghiacciaio del Rutor” e che la collisione “in volo” sia “avvenuta tra l’aeroplano a una quota superiore rispetto a quella dell’elicottero”, quindi tra “le parti inferiori del lato destro dell’aeroplano e il rotore principale dell’elicottero”, si legge nello stesso provvedimento del tribunale del Riesame, che riprende una prima nota tecnica dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
Tra le vittime il pilota dell’elicottero, il toscano Maurizio Scarpelli (53) e la guida alpina tedesca, trapiantata in Valle d’Aosta, Frank Henssler (49). Proseguono intanto le indagini del pm Carlo Introvigne, che coordina il lavoro di guardia di finanza e carabinieri.
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