Si è consumata una spaccatura nel Consiglio permanente degli enti locali sulla proposta di deliberazione della Giunta regionale per la ripartizione dei trasferimenti senza vincolo ai comuni nel 2019, approvata poi a maggioranza. Da un lato i sindaci degli otto comuni turistici considerati tra i “più ricchi”, per i quali è prevista una riduzione dei trasferimenti (il 50 per cento della differenza tra il contributo del 2018 e quello teorico per il 2019), e dall’altro tutti gli altri, che in questo modo beneficiano di un milione e 313 mila euro in più. Sono stati bocciati altri emendamenti che chiedevano di non attuare i tagli quest’anno (come chiesto da Giulio Grosjacques, sindaco di Brusson) o di spalmarli su quattro anni. Gli otto comuni sono Ayas (taglio di 223 mila euro), Cogne (103 mila euro), Gressoney-La-Trinité (11 mila), Gressoney-Saint-Jean (222 mila euro), La Thuile (130 mila), Morgex (50 mila), Pré-Saint-Didier (152 mila), Valtournenche (418 mila). Resta a zero il trasferimento per Courmayeur.
“Se uccidiamo i comuni turistici, virtuosi, che creano reddito, credo che la Valle d’Aosta abbia un destino amaro”, ha detto Riccardo Bieller, sindaco di Pré-Saint-Didier. “La dilazione in quattro anni ci darebbe la possibilità di respirare. Quest’anno sono stato obbligato ad alzare l’Imu per rispettare la spesa corrente”, ha sottolineato Jean-Antoine Maquignaz (Valtournenche). E invece “come fanno i comuni cosiddetti poveri a chiudere i loro bilanci applicando aliquote base? Si tratta di disuguaglianze pesanti e insostenibili”, ha aggiunto Luigi Chiavenuto (Gressoney-Saint-Jean). “A dieci giorni dall’approvazione del bilancio – ha affermato Franco Allera (Cogne) – come si possono fare questi tagli?”. “E’ tutta la vallata che beneficia di ciò che fa il Comune. Non possiamo permetterci di avere questo taglio al 14 marzo”, gli ha fatto eco Alex Brunod (Ayas). Voce fuori dal coro, rispetto agli altri enti locali che beneficiano delle risorse aggiuntive, quella del sindaco di Chatillon, Tamara Lanaro: “Togliere a dieci comuni per distribuire a 64? Per noi non cambia molto, ci arrivano appena 15 mila euro in più”. Rispetto alle spese considerate “incomprimibili” da alcuni colleghi dei comuni turistici, Fulvio Centoz, primo cittadino di Aosta, ha voluto ricordare che negli anni “la spesa per il personale del Comune di Aosta è scesa” e che “bisogna cominciare a stabilire dei costi standard anche nella nostra regione, tenendo conto delle sue peculiarità”. “Dal 2010 stiamo vivendo alla giornata. La politica negli ultimi cinque anni non ha mai voluto affrontare il problema della legge 48” sugli Interventi regionali in materia di finanza locale “e il grido dall’allarme sull’extragettito Imu” ha aggiunto Franco Manes, presidente del Celva.
Testolin, taglio a comuni ‘ricchi’ è un compromesso – “Penso che anche in questa occasione ci sia da trovare un compromesso e noi abbiamo fatto una proposta che va in questo senso. Dopo che l’anno scorso ci eravamo avvicinati agli enti locali con 10,5 milioni in più rispetto all’anno precedente, avevamo determinato di uscire dalla regola a monte per il riparto e di non penalizzare quel clima di solidarietà”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Finanze, Renzo Testolin, presentando al Cpel la proposta di deliberazione della Giunta regionale per la ripartizione dei trasferimenti senza vincolo ai comuni nel 2019, che ha ottenuto parere favorevole a maggioranza. Si tratta di 68 milioni e 693 mila per 73 comuni (stessa cifra complessiva del 2018) e di 14 milioni e 390 mila per Aosta. “Anche quest’anno – ha aggiunto Testolin – penalizziamo di meno quelle situazioni che avrebbero dovuto essere, diciamo, in qualche verso azzerato, in qualche verso avrebbero dovuto lasciare sul tavolo degli importi più consistenti. E abbiamo così condiviso un percorso che vuole essere l’indicazione per avvicinarci in due anni all’applicazione, che potrà essere rivista, dei parametri che sono nella delibera”.