Dopo l’esclusione nel 2018 dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta, alla vigilia delle elezioni comunali della prossima primavera e delle probabili elezioni regionali anticipate, il Pd valdostano vive in queste ore una fase di impasse, a causa di un’Assemblea regionale che non si riunisce da un anno. Il presidente dell’organismo, Giovanni Sandri, ha abbandonato il partito aderendo a Italia Viva e l’ultimo tentativo di convocazione del parlamentino democratico è affondato nei giorni scorsi per la mancanza del numero legale. Ora la palla passa agli organismi nazionali.
“Queste sono minuzie interne, l’assemblea regionale non serve a niente, è un organismo che dovrebbe riunirsi due o tre volte l’anno, non è l’assemblea regionale che determina se un partito funziona o non funziona”, minimizza la segretaria del Pd della Valle d’Aosta, Sara Timpano. L’opposizione interna non è d’accordo: “Il Partito democratico senza Assemblea ha una Direzione che non rappresenta correttamente gli equilibri politici del partito, spesso priva del numero legale, e non è in grado di esprimere nessun indirizzo”, spiegano in una nota alcuni componenti dell’assemblea tra cui i due ex segretari del partito Raimondo Donzel e Irene Deval.
“C’è un piccolo gruppo di persone che sta cercando di impedirci di lavorare con l’ostruzionismo – contrattacca Timpano – non abbiamo ancora definito con il nazionale una linea precisa perché in questo momento sono tutti impegnati nel cercare di far vincere il Partito democratico nelle elezioni regionali degli altri territori”.