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Lavevaz, Union Valdotaine riparta da uno slancio identitario

“Mi sono convinto che un nuovo slancio identitario sia necessario. Negli anni abbiamo imbarcato tanti senza andare per il sottile per qualche voto in più. Oggi l’identità culturale e i valori devono tornare a essere imprescindibili”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Union valdôtaine, Erik Lavevaz, durante il congresso tematico del movimento a cui hanno partecipato, a Gressan, circa 300 aderenti.

Ha proseguito: “Lo slancio identitario passa per la credibilità della politica. Al riavvicinamento dei movimenti autonomisti abbiamo lavorato per un intero anno con alti e bassi. Non siamo arrivati a nulla. Il nostro Movimento non può essere messo in discussione. Non possiamo, per facilitare la strada a qualcuno, rinunciare alla nostra storia e al nostro simbolo”.

Chiaro il riferimento al disegno di Alpe e Uvp, vicini alla fusione e alla costituzione di un nuovo soggetto politico autonomista. Conclude: “La semplificazione del quadro politico regionale è un bene, ma non può ridursi alla fusione”.

Uv: mozione impegna a rilanciare Movimento e a nuove regole  – I trecento congressisti dell’Union valdôtaine riuniti a Gressan hanno approvato una mozione nella quale “avendo preso atto della difficoltà di continuare un percorso federativo con le altre forze autonomiste” e constatata “la necessità di rilanciare lo spirito unionista”, impegnano il presidente e tutte le sezioni a fare uno sforzo corale per promuovere l’Union valdôtaine che resta al centro dello scacchiere politico della nostra regione”.

Il Comité fédéral è chiamato a nominare una commissione che riveda lo statuto del movimento. Tutti gli aderenti e simpatizzanti sono invitati a “lavorare sul territorio per riconquistare la fiducia di chi si è allontanato dalla nostra famiglia ma che continua a condividere i nostri ideali e i nostri obiettivi”. Impegna gli eletti a riconoscere la centralità del Movimento. Le sezioni dovranno valutare le alleanze per le comunali del 2020, preferendo i movimenti autonomisti ed evitando le forze nazionaliste e populiste. Gli organi direttivi dovranno scegliere i candidati guardando alla integrità e non alla capacità di raccogliere voti. Il Comité fédéral dovrà mettere a punto un codice etico. 

   

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