“Eutanasia di una Legislatura: si chiudono così questi 19 mesi di Consiglio regionale, con gli stessi sentimenti di profondo imbarazzo e angoscia di quel 23 gennaio 2019, data spartiacque per la politica valdostana, quando l’arresto di un Consigliere ha evidenziato i probabili stretti collegamenti tra la più alta Istituzione politica valdostana e l’ndrangheta. Sentimenti che sono riesplosi con forza dopo i profondi sconquassamenti originati dalle quattro dimissioni a dicembre, molti mesi dopo il ricevimento degli avvisi di garanzia, a partire dalla più alta carica politica valdostana”. Lo dichiara, in una nota, Daria Pulz (Adu) aggiungendo: “Non è nata sotto una buona stella questa 15/a Legislatura che presto ha reso evidente l’agonia della politica, per le precise responsabilità di chi ci ha portati in questa palude rischiando di prolungare il devastante esercizio provvisorio a causa di lotte intestine ai vecchi centri di potere, dove pure il bilancio è vissuto come cosa propria dal patronus che lo fa e lo disfa a favore dei suoi clientes”.
La consigliera di Adu auspica “un sussulto di dignità civile e un comune impegno per il rinnovamento della classe politica, ancora dominata dalla gerontocrazia, e per espellere il clientelismo che, facendo gli interessi di pochi, finisce per farci affondare tutti insieme”.