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Tar Aosta, ricorsi in calo? Sono lusso

Sono in calo i ricorsi presentati del Tar della Valle d’Aosta, passati da 59 nel 2017 a 51 nel 2018 (erano 67 nel 2016). I dati sono stati forniti dal presidente del tribunale amministrativo, Andrea Migliozzi, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019. La ragione di questo andamento è la “esagerata tassazione”.
    La causa infatti, ha affermato Migliozzi, “rappresenta un ‘lusso’ che il privato cittadino non si può permettere da qualche tempo a questa parte in cui e’ stato introdotto un regime fiscale del contenzioso particolarmente penalizzante costituito dalla sommatoria tra un contributo unificato di più consistente entita’ e un regime aggravato delle spese processuali”. Lo stesso presidente del Consiglio di Stato, Patroni Griffi, ha auspicato un sistema “di esenzioni o di scaglioni in base al reddito” per “alleviare le conseguenze” di “quella che in concreto si rivela una sorta di gabella”.

 Sui piccoli numeri dei ricorsi, Migliozzi ha detto di voler parafrasare quanto Emile Chanoux diceva sul popolo valdostano: “Non vi sono grandi numeri, ma essi portano grande verità”. Tra i 51 ricorsi, 15 hanno riguardato l’urbanistica e l’edilizia, 10 gli appalti pubblici, 9 le autorizzazioni. Sono stati 78 i provvedimenti emessi nel 2018. Delle 59 sentenze, 10 sono state di accoglimento, 20 di reiezione e le altre con diversi esiti. Dieci i provvedimenti impugnati, che il Consiglio di Stato ha per metà accolto e per metà respinto.
   

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