“Siamo amareggiati. La creazione di un confidi unico in Valle d’Aosta era la cosa migliore per le imprese. Invece Confidi Vda ha fatto una scelta diversa”. Così Laurent Vicquéry, presidente di Valfidi, commenta la decisione di Confidi Vda di stringere un accordo con un partner in Toscana.
“Hanno rotto un patto – spiega Vicquéry – stretto nell’ottobre 2018. L’obiettivo dichiarato di quell’intesa era di creare un confidi unico in Valle d’Aosta, forte, per poi aprirsi al mercato nazionale. E’ stato firmato un documento. Ma poi Confidi Vda ha scelto un’altra strada, senza comunicarci nulla, lo abbiamo saputo dai giornali”. Risultato? “Si darà un servizio meno performante alle imprese con il rischio di un ennesimo smacco per il confidi valdostano. Mentre in Italia tutti si aggregano noi ci separiamo, è curioso”. Valfidi ha 3.300 soci che nei prossimi mesi dovrebbero diventare 4.000 con l’ingresso di molti commercianti; Confidi ha 800 soci e “ottimi valori patrimoniali”.