Polizia arresta turco con machete in stazione di santa lucia a venezia
(AGI) – Venezia, 1 ago. – Oltre al coltellaccio, 30 centimetri circa di lunghezza, gli uomini fermati a Venezia avevano anche una pietra affilata, un cosiddetto sanpietrino. Le posizioni dei due, un 24enne domiciliato in Slovenia e un 49enne, si sono presto differenziate. Per entrambi, infatti, non risultavano segnalazioni a livello internazionale nei database dell’antiterrorismo, ma il 49enne, che sosteneva di avere una doppia cittadinanza turca e tedesca, ha iniziato a tenere un comportamento che hanno insospettito la Digos di Venezia. Non solo non sono stati trovati riscontri relativamente alla doppia cittadinanza, ma anzi un primo controllo di carattere internazionale permetteva di appurare che l’uomo era esclusivamente cittadino turco, in possesso di solo passaporto turco, con Visto Schengen scaduto. Successivamente, tramite l’Ufficio di Cooperazione Internazionale del Dipartimento della Polizia alcune fotografie del titolare di quel passaporto e di quel visto sono risultate palesemente difformi rispetto sia alla persona presente in Questura, sia rispetto alla foto sul documento dalla stessa presentato, e sulla carta d’identita’ mancava anche il timbro a secco. Queste circostanze, assieme ai comportamenti, caratterizzati da zelo religioso portato all’estremo, insofferenza rispetto all’attivita’ della Digos, continuo riferimento a non meglio precisate aderenze nell’ambito dei servizi informativi turchi, e dalla singolare circostanza della palese padronanza di svariate lingue (inglese, tedesco, francese, turco ed arabo), hanno portato all’arresto per “falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identita’ o su qualita’ personali proprie o di altri”. Una scelta prudenziale, considerata anche l’iniziativa di preghiera interreligiosa che si teneva ieri e la rappresentazione del ‘Mercante di Venezia’ per le celebrazioni dei 500 anni dalla fondazione del Ghetto ebraico nella citta’ lagunare. (AGI)
Ve1/Vic