In occasione della Giornata Internazionale delle persone con
disabilità che si celebra domani, 3 dicembre, CBM Italia Onlus riafferma il suo impegno nella
prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con
disabilità in Italia e nei Paesi del Sud del mondo.
Uno dei Paesi dove CBM opera da oltre 25 anni è l’Uganda, dove 1,2 milioni di persone
hanno problemi visivi, e nel 75% dei casi le cause sono prevenibili o curabili (la patologia più
diffusa è la cataratta con il 57%).
“In Uganda tante persone con disabilità visive rischiano di diventare cieche per mancanza
di mezzi, servizi non accessibili, lontananza dagli ospedali; una condizione che può creare o
aggravare la povertà” commenta il direttore di CBM Italia Massimo Maggio. “Per questo
vogliamo costruire nuove sale operatorie che porteranno cure oculistiche ai più poveri e
vulnerabili”.
È stata posta proprio ieri la prima pietra del nuovo reparto oculistico dell’Ospedale
Mengo, nella capitale Kampala, dove CBM ha avviato un ambizioso intervento, della durata di 5
anni, che prevede la costruzione di 4 nuove sale operatorie, una banca corneale, una sala per le
visite, un’unità di ipovisione, dove svolgere anche sessioni di stimolazione e riabilitazione visiva,
camere di degenza pazienti e tanti altri spazi indispensabili per fornire visite e cure di qualità.
L’ospedale Mengo, punto di riferimento importante per l’Uganda e anche per i Paesi vicini,
è dotato di un reparto oculistico che fornisce servizi di assistenza oculistica, sia ambulatoriale sia
ospedaliera, accogliendo ogni anno 50.000 pazienti (adulti e bambini) ed effettuando 3.600
operazioni chirurgiche. Numeri alti che è necessario aumentare ancora per far fronte alla richiesta
della popolazione.
Continua il direttore Maggio: “Nei Paesi in Via di Sviluppo, in cui contiamo anche
l’Uganda, si concentra l’80% del miliardo di persone con disabilità presenti al mondo. Questo
cosa significa? Che esiste un ciclo che lega povertà e disabilità che è necessario spezzare! E noi di
CBM perseguiamo questo obiettivo lavorando ogni giorno, costruendo ed equipaggiando ospedali,
formando medici in loco, con progetti di educazione inclusiva e di salute che mettono al centro le
persone con disabilità”.
Qualche dato raccolto da CBM sul campo. Nei Paesi a basso reddito i bambini con disabilità
hanno 2,5 volte più probabilità di restare esclusi dalla scuola rispetto ai coetanei senza disabilità. E
una volta cresciuti, solo in 2 casi su 10 riescono a trovare un lavoro. La disabilità è dunque un
fattore di rischio della povertà. Viceversa, una famiglia che vive in povertà non può accedere al
cibo, alle cure e all’assistenza di cui ha bisogno, e questo aumenta il rischio di sviluppare una
disabilità.