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CBM Italia Onlus in Uganda: al via la posa della prima pietra del nuovo reparto oculistico all’ospedale Mengo di Kampala

3 dicembre 2021 - Giornata Internazionale delle persone con disabilità

The Minister of health representative and CBM Uganda Country Director and the Mengo hospital Medical director unveil the proposed structure of the eye department during Mengo Eye Department Complex ground breaking ceremony on 1 December 2021, in Kampala, Uganda.

In occasione della Giornata Internazionale delle persone con
disabilità che si celebra domani, 3 dicembre, CBM Italia Onlus riafferma il suo impegno nella
prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con
disabilità in Italia e nei Paesi del Sud del mondo.
Uno dei Paesi dove CBM opera da oltre 25 anni è l’Uganda, dove 1,2 milioni di persone
hanno problemi visivi, e nel 75% dei casi le cause sono prevenibili o curabili (la patologia più
diffusa è la cataratta con il 57%).
“In Uganda tante persone con disabilità visive rischiano di diventare cieche per mancanza
di mezzi, servizi non accessibili, lontananza dagli ospedali; una condizione che può creare o
aggravare la povertà” commenta il direttore di CBM Italia Massimo Maggio. “Per questo
vogliamo costruire nuove sale operatorie che porteranno cure oculistiche ai più poveri e
vulnerabili”.
È stata posta proprio ieri la prima pietra del nuovo reparto oculistico dell’Ospedale
Mengo, nella capitale Kampala, dove CBM ha avviato un ambizioso intervento, della durata di 5
anni, che prevede la costruzione di 4 nuove sale operatorie, una banca corneale, una sala per le
visite, un’unità di ipovisione, dove svolgere anche sessioni di stimolazione e riabilitazione visiva,
camere di degenza pazienti e tanti altri spazi indispensabili per fornire visite e cure di qualità.
L’ospedale Mengo, punto di riferimento importante per l’Uganda e anche per i Paesi vicini,
è dotato di un reparto oculistico che fornisce servizi di assistenza oculistica, sia ambulatoriale sia
ospedaliera, accogliendo ogni anno 50.000 pazienti (adulti e bambini) ed effettuando 3.600
operazioni chirurgiche. Numeri alti che è necessario aumentare ancora per far fronte alla richiesta
della popolazione.
Continua il direttore Maggio: “Nei Paesi in Via di Sviluppo, in cui contiamo anche
l’Uganda, si concentra l’80% del miliardo di persone con disabilità presenti al mondo. Questo
cosa significa? Che esiste un ciclo che lega povertà e disabilità che è necessario spezzare! E noi di
CBM perseguiamo questo obiettivo lavorando ogni giorno, costruendo ed equipaggiando ospedali,
formando medici in loco, con progetti di educazione inclusiva e di salute che mettono al centro le
persone con disabilità”.
Qualche dato raccolto da CBM sul campo. Nei Paesi a basso reddito i bambini con disabilità
hanno 2,5 volte più probabilità di restare esclusi dalla scuola rispetto ai coetanei senza disabilità. E
una volta cresciuti, solo in 2 casi su 10 riescono a trovare un lavoro. La disabilità è dunque un
fattore di rischio della povertà. Viceversa, una famiglia che vive in povertà non può accedere al
cibo, alle cure e all’assistenza di cui ha bisogno, e questo aumenta il rischio di sviluppare una
disabilità.

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