Roma – “Vent’anni di sensibilizzazione hanno portato a cambiare totalmente la mentalità”. A dirlo ai microfoni dell’Agenzia Dire è Giuseppe Trieste, presidente di Fiaba Onlus, il fondo italiano per l’abbattimento delle barriere architettoniche che nei 22 anni della sua attività ha realizzato numerosissimi progetti e intrattenuto rapporti con le massime istituzioni dello Stato.
“Dal 2003 abbiamo ottenuto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri la Giornata nazionale, il Fiaba Day- ha raccontato Trieste- In questi anni abbiamo celebrato questa Giornata alla Presidenza del consiglio, con un palco a Piazza Colonna, per informare di quello che avevamo fatto nell’arco dell’anno e pianificare quello successivo”.
Anche quest’anno, il Fiaba Day tornerà in Piazza Colonna a Roma il 2 ottobre, dalle 10 alle 19, “con dibattiti e momenti di spettacolo. Poi il palazzo del Governo sarà aperto per visite guidate destinate a persone con disabilità e ai loro accompagnatori. È un momento di sintesi su quello che si è fatto e quello che si vuole fare. Tutti sono invitati”, ha sottolineato il presidente di Fiaba Onlus.
Ma come nasce Fiaba Onlus? “Fiaba è nata nel 2000 per affrontare il tema dell’accessibilità, delle barriere architettoniche, della mobilità. Nel 1980- ha ricordato Trieste- è nata la ‘Giornata internazionale delle persone handicappate’ e da allora si è creata una divisione: le persone handicappate e i normodotati. In realtà siamo tutte persone, tutti viviamo nel nostro ambiente e tutti abbiamo bisogno di una mobilità quotidiana”.
L’accessibilità, dunque, riguarda la qualità della vita “del 100% delle persone: se devo trasportare una scatola o le buste della spesa, con un ascensore è molto più facile. Ecco che l’ascensore è bene comune per tutti, perché soddisfa il 100% delle persone. Non è la stessa cosa per il montascale, che è escludente eprché rivolto solo a chi è in carrozzina”.
Il problema delle barriere architettoniche dunque riguarda tutti, anche perché, ha sottolineato Trieste, “nessuno nella propria vita è immune da piccoli o grandi incidenti”. Poi, “basta pensare alle donne incinte, che negli ultimi mesi di gravidanza hanno difficoltà a muoversi, a fare le scale. Poi il bambino nasce e bisogna portarlo in passeggino”. E ancora: “La speranza di vita aumenta, ci sono più persone anziane. È una cosa bella ma vuol dire che bisogna creare ambienti fruibili”.
Per questo motivo, Fiaba Onlus ha sollecitato i Comuni a creare “una cabina di regia per la Total Quality, cioè per far sì che tutte le azioni di costruzione e ristrutturazione di un Comune, siamo fatto ‘Universal Design’, per garantire l’accessibilità a tutti sempre e comunque”. Per Trieste, “nell’arco di 15-20 anni cambierebbe completamente la qualità della vita per tutti nelle nostre città”. Un obiettivo fondamentale perché, ha concluso il presidente di Fiaba, “se non abbiamo un ambiente che ci accoglie tutti, sempre e comunque, non possiamo esprimere le nostre capacità”.
fonte agenzia dire