Secondo l’esperienza degli specialisti della Dental Unit di Tiberia Hospital, solo il 2% dei bambini disabili viene sottoposto a controlli periodici di odontoiatria. Una problematica che nasce dalla difficoltà di gestione dei piccoli pazienti affetti da disabilità mentale e/o fisica.
“I genitori spesso non sanno a chi rivolgersi e la maggior parte dei pazienti arriva da noi con situazioni già complicate, perché il dolore diventa a tutti gli effetti insopportabile e lancinante”, racconta il dott. Lino Giordano, Odontoiatra presso Tiberia Hospital.
Dare indicazioni concrete alle famiglie con minori disabili nasce dall’esigenza di colmare la mancanza di liste di studi “abilitati” o accessibili anche per chi ha mobilità ridotta.
“Anche nel caso di disabilità fisiche, che portano il paziente ad essere quindi su una sedia a rotelle, c’è bisogno di stanze molto ampie e macchinari specifici”, spiega il dott. Giordano, che nella sua carriera parodontistica si è specializzato proprio in pazienti, soprattutto bambini, cosiddetti “fragili”, affetti da disabilità fisiche e mentali e all’interno dello spettro dell’autismo.
Nasce così anche la collaborazione con l’Associazione Parent Project, che si occupa di persone affette da distrofia muscolare di Duchenne e Becker, una grave patologia genetica rara che non ha ancora una cura. Spesso i timori della famiglia fanno sì che genitori e figli si trovino ad avere difficoltà a chiedere aiuto. Realtà come la Parent Project aiutano a costruire delle comunità per lo scambio di consigli utili.
Dopo una prima giornata di sensibilizzazione e prevenzione a loro dedicata, con visite e consulti gratuiti, i giovani dell’Associazione rientrano ora in un protocollo con appuntamenti calendarizzati per mantenere sotto controllo la salute della loro bocca ed evitare degenerazioni di problematiche minori se prese per tempo.
“La nostra comunità ha apprezzato molto l’iniziativa di screening dentale organizzata dalla Dental Unit di Tiberia Hospital” dichiara Ezio Magnano, Presidente di Parent Project aps. “Specialmente quando i nostri figli crescono, la necessità di individuare strutture adeguate dal punto di vista dell’accessibilità e attente ai loro bisogni diventa fondamentale anche nell’ambito delle cure dentistiche. Speriamo che questa iniziativa sia l’inizio di una preziosa collaborazione.”
Nei bambini con disabilità muscolare, la difficoltà è prevalentemente per l’operatore che deve trattare il paziente non potendolo accomodare sulla tipica poltrona del dentista. Mentre con i bambini affetti da sindrome di Down o autismo le difficoltà principali si riscontrano nella gestione, a partire dall’importanza di investire del tempo per conoscere il paziente gradualmente, entrando a far parte della sfera di comfort del bambino, che alla fine vedrà il dentista come un amico, come qualcuno di cui fidarsi. “Spesso degli incontri puramente conoscitivi sono importanti per raccontare loro chi sono, mostrargli i miei strumenti, in modo che familiarizzino con me e con l’ambiente. La collaborazione dei genitori è fondamentale, perché per combattere la paura del dentista, che in soggetti in difficoltà può diventare davvero totalizzante, ci vuole pazienza e tempo”, conclude il dott. Giordano.