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Studenti disabili e formazione a distanza: il binomio è possibile

In tutti i centri formativi della Fondazione ENGIM sono state avviate, sin dall’inizio del lockdown, nuove prassi e attività per garantire l’inclusione degli studenti disabili anche in questa fase di formazione a distanza.

L’ente di formazione professionale ENGIM, nei suoi 25 centri formativi in Italia, si è attivato sin dai primi giorni del lockdown per garantire presenza e continuità agli oltre 8000 giovani studenti. Con video-lezioni, supporti digitali e spazi virtuali, da Bergamo a Roma, da Venezia a Torino e Ravenna, tutti i formatori sono tutt’oggi in prima linea per agganciare quotidianamente i propri allievi e dare continuità alla formazione, scongiurando il rischio di abbandono scolastico. Un’attenzione particolare è stata rivolta sin da subito agli studenti con disabilità.

Nei percorsi formativi pensati per gli studenti con disabilità c’è un fattore in più da considerare: oltre alle competenze tecniche, è fondamentale che gli allievi apprendano e rimangano “allenati” sulle competenze relazionali, le cosiddette soft skills: quali sono gli atteggiamenti appropriati da tenere con il tutor aziendale e con i colleghi? Cosa dire e dove stare durante una pausa caffè? Come ci si comporta durante una riunione? Domande che possono sembrare banali ma – se proviamo per un attimo a contestualizzarle con, ad esempio, degli allievi autistici o con un ritardo cognitivo – ecco che la differenza fra una lezione in FAD e una in presenza si manifesta in modo chiaro ed evidente.

«Fin dall’inizio dell’emergenza – spiegano i coordinatori dei corsi per le fasce deboli ENGIM Piemonte – ci siamo posti il problema di come continuare la didattica con i nostri allievi disabili fisici e intellettuali, giovani e adulti. ENGIM è l’ente formativo in Piemonte con il maggior numero di corsi rivolti alle Fasce Deboli quindi lo sforzo per noi è stato massimo». Sforzo che è stato ben ripagato dalla risposta degli allievi e delle loro famiglie che hanno affrontato questa nuova esperienza con un entusiasmo davvero sorprendente.

Il monte ore settimanale gestito in FAD è andato crescendo in modo graduale: si è partiti con poche ore per permettere agli allievi di adattarsi e prendere familiarità con questa nuova modalità, per arrivare a un monte ore di 15 – 20 alla settimana. La tecnologia è stata di supporto non solo per permettere la continuità didattica (come nel caso delle piattaforme Google MeetClassroom e Moodle) ma anche per lo sviluppo delle famose soft skills “a distanza”.

In uno dei corsi rivolto alle persone autistiche di livello 1, presso la sede ENGIM Piemonte Artigianelli di Torino, si sta perfino svolgendo a distanza un project work utilizzando il software STUDIO 2.0 che permette agli allievi di simulare delle situazioni reali, come appunto la pausa caffè o il lavoro in team.

«Stiamo utilizzando da anni con risultati davvero interessanti i LEGO nel contesto formativo e possiamo dire con orgoglio di essere tra i pochi in Italia ad aver intrapreso questa sperimentazione grazie alla collaborazione con Bricks4kidz®, un programma educativo nato in USA che propone un metodo didattico innovativo che unisce la teoria alla pratica utilizzando proprio i famosi mattoncini LEGO.

Non potendo continuare il lavoro iniziato in classe coi mattoncini abbiamo deciso di far ricreare quelle situazioni “oggetto di studio” agli allievi attraverso STUDIO 2.0, il software utilizzato dagli esperti Lego per progettare le costruzioni e realizzare le istruzioni».

Mentre in Veneto c’è No Sleep ENGIM Radio, la web radio avviata da ENGIM nella sede di Thiene, provincia di Vicenza, in diretta web ogni martedì e giovedì alle ore 18 (https://thiene.engimveneto.org/content/no-sleep-engim-radio).

«Per fare in modo che la didattica a distanza diventi scuola della vicinanza e per non lasciare indietro nessun allievo, abbiamo arricchito la proposta formativa anche con attività trasversali e aperte a tutti gli studenti», spiega Marta Rigo, referente Inclusione di ENGIM Veneto. «Per prendersi cura della dimensione di gruppo migliorando il senso di appartenenza, seppur a distanza, abbiamo avviato il progetto NO SLEEP ENGIM RADIO, la web radio che dal 9 aprile al 12 giugno coinvolge tutti gli studenti di ENGIM Thiene, anche quelli con disabilità, rendendoli protagonisti come speaker e redattori».

Affiancano il progetto speciale della web radio, le attività di formazione previste dai vari percorsi, ma a distanza. «Per garantire la vera inclusione», spiega ancora Marta Rigo, «dobbiamo tenere bene a mente i percorsi personalizzati e gli strumenti che abbiamo previsto di utilizzare per ogni allievo già prima della sospensione delle lezioni. E quindi rivederli, se necessario stravolgerli, perché calzino a pennello anche “a distanza”. Per esempio, abbiamo compreso che ogni ora di video-lezione in modalità sincrona equivale a circa due ore di didattica in presenza, in termini di concentrazione e attenzione richiesta. Di questo bisogna tener conto, per esempio, quando si assegnano i compiti da svolgere in autonomia a casa».

Se è vero che nella formazione professionale, dove la pratica è parte integrante e qualificante del percorso, si è dovuto compiere un grande sforzo per rivedere a distanza tutto il processo formativo, l’impegno è stato maggiore nella progettazione della formazione rivolta alle fasce deboli. Fondazione ENGIM ha cercato di esserci come comunità educante che mette al centro tutti i suoi studenti cercando di delineare nuove tracce di connessione con i ragazzi e le loro famiglie.

La maggior parte dei corsi di ENGIM sono volti a sviluppare “l’intelligenza nelle mani” e tanti sono rivolti anche alle fasce deboli: si va dal panificatore al magazziniere, dall’aiutante di cucina all’operatore di giardinaggio. Per quanto l’emergenza sia stata affrontata con tempestività e i risultati siano positivi, non bisogna dimenticare che l’obiettivo finale dei corsi è favorire, il più possibile, l’autonomia degli allievi e questa si conquista anche grazie alla possibilità di trovare un lavoro o un tirocinio extracurriculare al termine del percorso.

«Per questi ragazzi il vero banco di prova è l’esperienza in azienda non solo per poter applicare quanto appreso in FAD ma anche concretamente per farsi conoscere», concludono i coordinatori delle Fasce Deboli. «Noi cerchiamo di fargli fare lo stage presso aziende in obbligo di assunzione di persone appartenenti alle categorie protette. Potete quindi immaginare quanto sia strategico per loro – da tutti i punti di vista – non perdere questa opportunità per poter aspirare ad un prosieguo della collaborazione come tirocinio o come assunzione».

Per questo Fondazione ENGIM auspica si possa tornare presto a riservare uno spazio per l’attività in presenza che non potrà mai essere sostituita e che costituisce un elemento indispensabile per formare, personalizzare gli interventi, intervenire sulla dimensione relazionale. Una necessità per crescere e approcciarsi, ri-qualificarsi, re-inserirsi con le proprie potenzialità/difficoltà in un mercato del lavoro in continua evoluzione.

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