Il Servizio sanitario nazionale ha la maggior presenza di top manager donne di tutta la pubblica amministrazione italiana: ha il 18,18% di direttori generali contro una percentuale che, nelle posizioni apicali dello Stato, si attesta al 14,4%. A dirlo è una ricognizione condotta da Fiaso, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, aggiornata a febbraio di quest’anno e diffusa per la Giornata internazionale della donna. Tra gli iscritti all’Albo degli idonei all’incarico di dg il 26,28% è donna. Si tratta di una presenza che comunque è in crescita dal 2008, quando si attestava all’8,5%, per svilupparsi negli anni successivi fino a toccare il 18% nel 2016.
Si tratta, spiegano da Fiaso, di percentuali in linea con quelle del mondo delle imprese private: in Italia, stando ai dati del report Woman in Business 2021, la posizione di Ceo è occupata da una donna nel 18% dei casi, percentuale che secondo il Gender diversity index del 2020 sale al 22% se si considerano anche altre posizioni al vertice dei consigli di amministrazione. Più accentuata è la presenza di direttori amministrativi donne (pari al 35,15% del totale), mentre una su tre (il 32,18%) ricopre il ruolo di direttore sanitario. Quasi paritaria la presenza nel ruolo di direzione socio-sanitaria, che raggiunge il 47,62%. Se si guarda alle direzioni strategiche nel complesso, la presenza di manager donne si attesta intorno al 30%.
A livello regionale la presenza femminile nel top management aziendale varia in relazione al ruolo. Dall’analisi condotta da Fiaso, emerge che nel ruolo di dg la presenza femminile è più marcata nelle Marche (50%), nel Lazio (47,3%), in Calabria (44,4%) e in Toscana (37,5%). In termini assoluti in cima alla classifica c’è il Lazio con 9 donne dg su 19, la Lombardia con 6 su 40, l’Emilia-Romagna con 5 su 14 e la Calabria con 4 su 9.
Quanto al ruolo di direttore amministrativo, in termini percentuali in testa c’è la Sardegna con il 66,7%, seguita da Piemonte e Liguria (entrambe con il 55,6%). Con oltre la metà di donne c’è il Lazio, con il 52,6% di presenze femminili. In termini assoluti primeggiano Lazio, Lombardia e Piemonte con 10 donne ciascuna. Tra i direttori sanitari la Toscana detiene il primato in percentuale (57,1%), seguita da Emilia-Romagna (50%), Lazio (47,4%) e Campania (47,0%). Il Molise registra il 100%, ma si tratta di una regione ad azienda unica. In termini assoluti al primo posto si colloca la Lombardia, con 11 direttori sanitari su 40, seguita da Lazio, con 9 su 19, e Campania con 8 su 17. Per Mara Azzi, vice presidente della Fiaso, “i segnali recenti sono sicuramente positivi, e possiamo rallegrarci che il Ssn si confermi, una volta di più, come la parte più avanzata della Pa, anche nella lunga rincorsa alla parità di genere”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it