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A Trento inaugurato settimo centro clinico Nemo

(ANSA) – ROMA, 24 FEB – Una superficie di 1.500 metri quadri
all’interno dell’ospedale riabilitativo “Villa Rosa” di Pergine
Valsugana. E un totale di 14 posti letto, di cui 4 ad alta
complessità assistenziale e riabilitativa, 4 day hospital, 3
ambulatori specialistici, una palestra, 2 piscine, un
laboratorio di analisi del movimento, un centro di valutazione
domotica e addestramento ausili e una sezione dedicata alla
riabilitazione robotica. È stato inaugurato il settimo Centro
Clinico NeMO, a Trento. Il centro è specializzato nella cura di
bambini e adulti con malattie neuromuscolari e
neurodegenerative, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA),
l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le Distrofie Muscolari è
sarà punto di riferimento per tutto il nord-est Italia
nell’assistenza e la cura di chi è colpito da queste patologie,
circa 5.000 persone sul territorio. “In un momento storico in
cui siamo costretti a fermarci tutti – evidenzia Alberto
Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – mi emoziona
pensare che il progetto NeMO continui a muoversi. Quella di oggi
è un’alleanza tra istituzioni, comunità dei pazienti e comunità
scientifica, per raccontare che abbiamo scelto di non farci
fermare dalla paura”. “Quello di oggi -aggiunge Maurizio
Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento – è un
risultato di eccellenza per il sistema sanitario trentino. Il
Centro ha tutte le carte in regola per diventare un punto di
riferimento di eccellenza nel campo delle patologie
neuromuscolari per tutta l’Italia del Nord. Qui troveranno cura
e assistenza non solo i pazienti trentini, ma anche quelli delle
altre regioni affetti da patologie altamente invalidanti,
caratterizzate spesso da lunghi e complessi percorsi di cura e
assistenza”. La presa in carico dei pazienti avviene in un
contesto accogliente e familiare: il parco con gli abeti
secolari, le camere singole e luminose, l’ampia area giochi
dedicata ai bimbi, la cornice delle Dolomiti che corre sui muri
dei corridoi del reparto raccontano di uno spazio che vuole
essere anche una casa per chi lo vive, spesso anche per lunghi e
frequenti percorsi di cura. “Il Centro – conclude Pier Paolo
Benetollo, direttore generale dell’Azienda provinciale per i
servizi sanitari – si inserisce nel solco dell’esperienza
clinica e riabilitativa di questa struttura, attraverso
programmi di presa in carico individualizzati”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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