(ANSA) – ROMA, 02 MAR – Nella Repubblica Democratica del
Congo c’è una percentuale insolitamente alta di ‘elite
controllers’, persone che risultano positive agli anticorpi Hiv,
ma hanno una carica virale bassa o non rilevabile ‘naturalmente’
senza essere in trattamento con farmaci antiretrovirali. Lo ha
scoperto un gruppo di ricercatori di Abbott, della Johns Hopkins
University, del National Institute of Allergy and Infectious
Diseases, della University of Missouri di Kansas City e della
Université Protestante au Cong con uno studio pubblicato su The
Lancet EBioMedicine. Ulteriori ricerche, scrivono gli autori,
potrebbero trovare legami tra la soppressione naturale del virus
e futuri trattamenti.
La prevalenza di Elite Controllers nella Repubblica
Democratica del Congo è risultata del 2,7-4,3%, rispetto allo
0,1-2% del resto del mondo. I campioni di plasma raccolti dal
programma di sorveglianza nel 1987, 2001-2003 e 2017-2019 nel
paese, che è l’origine dei più antichi ceppi di HIV conosciuti,
hanno consentito ai ricercatori di escludere i falsi positivi,
gli errori del sito di raccolta, l’elevata diversità genetica e
il trattamento antiretrovirale, come cause di cariche virali non
rilevabili nei 10.457 pazienti coinvolti tra il 2017 e il 2019.
“La scoperta nella Repubblica Democratica del Congo di un vasto
gruppo di Elite Controllers dell’HIV è significativa,
considerato che l’HIV è una patologia cronica che dura tutta la
vita e che tipicamente progredisce nel tempo – dichiara Tom
Quinn, Direttore del Johns Hopkins Center for Global Health -.
Prima di questo studio ci sono stati rari casi in cui in singoli
individui l’infezione non è progredita, ma questa frequenza
elevata è insolita e suggerisce che nel Congo stia accadendo
qualcosa di interessante a livello fisiologico, e non casuale”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it