(ANSA) – ROMA, 23 DIC – “Il tavolo deve essere
sufficientemente grande da poter consentire un distanziamento di
almeno un metro o un metro e mezzo fra le persone. Sarebbe bene
non far sedere i bambini vicino ai nonni e restare seduti il
meno possibile, ovvero mangiare più rapidamente, evitando di
stare per ore intorno alla tavola, come spesso avviene a
Natale”. A fornire un decalogo su come diminuire i rischi di
contagio a tavola a Natale è Massimo Andreoni, direttore
scientifico della Società italiana malattie infettive (Simit),
intervenuto oggi durante la trasmissione Agorà, su Rai Tre.
Durante il pasto, ovviamente, massima attenzione a non
condividere piatti, bicchieri e posate. Inoltre, consiglia
l’infettivologo dell’Università di Roma Tor Vergata, “è bene,
inoltre, aprire spesso le finestre per far arieggiare la stanza:
questo non significa dover mangiare con le finestre aperte, ma
aprirle e richiuderle ogni tanto”. All’indomani dell’autorizzazione in Italia del primo vaccino
anti Covid, Andreoni spiega: “il vaccino lo consiglierei a
tutti, anche chi ha già avuto il Covid” e “personalmente mi
vaccinerò il 28: è un momento importante perché abbiamo quello
che aspettavamo da mesi”. Quanto all’organizzazione della
imponente campagna vaccinale afferma: “mi sembra ci si stia
muovendo bene, dobbiamo assicurarci che arrivino le dosi, ma
sono fiducioso”. Tornando infine sull’alto numero dei decessi
registrati ancora ieri in Italia, sottolinea: “conta l’età media
della popolazione, che da noi è molto alta, ma l’alta mortalità
credo sia anche un segnale di quanto l’Italia sia stata poco
pronta sulle gestione, nelle terapie intensive, di questi
malati. Abbiamo rincorso l’epidemia creando nuovi posti ma la
professionalità di un intensivista non si riesce a creare in
poche settimane. Questa però – conclude Andreoni – è una storia
antica di mancati investimenti, da anni, in sanità”. (ANSA).
Fonte Ansa.it