(AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO IN RETE ALLE 20.40)
di Alessandro Sgherri (ANSA) – CATANZARO, 16 NOV – Dopo una settimana di polemiche
e di pressioni sul Governo, ed in particolare sul ministro alla
Salute Roberto Speranza, il commissario in pectore della sanità
calabrese – era ancora in attesa della formalizzazione della
nomina – Giuseppe Zuccatelli si è fatto da parte a seguito di un
invito esplicito in tal senso giunto dallo stesso Speranza. Al
suo posto il Consiglio dei ministri ha nominato il rettore
uscente dell’università La Sapienza di Roma Eugenio Gaudio,
medico originario di Cosenza. Ma il governo ha anche ritagliato
un ruolo (ancora da definire ufficialmente) per il fondatore di
Emergency Gino Strada, il cui nome è stato sponsorizzato
fortemente dalle Sardine e dal Movimento 5 Stelle. A Strada –
che ha confermato la sua disponibilità a far parte della squadra
che in Calabria sta fronteggiando le criticità dell’attuale
emergenza sanitaria – andrà una delega speciale.
Strada, comunque, in una lettera aperta ha tenuto a precisare
che non c’è alcun tandem con Gaudio perché “questo tandem
semplicemente non esiste”. Strada ha invece ribadito di avere
dato al Premier la disponibilità a dare una mano in Calabria, ma
dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini”. Tra
strada e il premier Conte, hanno spiegato fonti di Governo, c’è
stato un lungo colloquio nel corso del quale sarebbe stato
concordato un impegno di Strada sull’emergenza Covid in
Calabria. Quale sia questo incarico lo si dovrebbe formalizzare,
secondo le stesse fonti, dopo un incontro tra Strada e il neo
commissario. “Sono abituato a comunicare quando faccio le cose,
a volte anche dopo averle fatte, quindi mi trovo a disagio in
una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire”,
ha aggiunto il fondatore di Emergency.
Intanto, in attesa di sapere come l’impegno di Strada potrà
aiutare la Calabria, Zuccatelli ha ripercorso le ultime tappe
della sua avventura calabrese. “Il ministro mi ha telefonato e
non ha avuto bisogno di darmi spiegazioni. Mi ha chiesto di
dimettermi ed io l’ho fatto”, ha riferito annunciando anche le
dimissioni dagli incarichi di commissario dell’Azienda
ospedaliera e del Policlinico universitario Mater Domini di
Catanzaro che già aveva. “Uno che non è moralmente adatto per
fare il commissario ad acta lo può essere per le due aziende
ospedaliere? Io sono rispettoso delle istituzioni fin da quando
sono bambino”, ha spiegato.
L’ormai ex commissario ha pagato a caro prezzo il video
risalente al maggio scorso nel quale, senza mezzi termini,
definisce inutile l’uso delle mascherine nella lotta al Covid.
“Ho fatto un errore, l’avevo dichiarato ma questo non è stato
considerato”, ha detto con amarezza per poi rivendicare di avere “fatto solo cose positive per la Calabria. Non ho timori da
questo punto di vista”.
Considerazioni che erano state fatte proprie anche dal
ministro Speranza che all’inizio lo aveva difeso. Ma col passare
dei giorni le polemiche non si sono attenuate, tutt’altro,
costringendo il titolare del dicastero a chiedere un passo
indietro a Zuccatelli.
La soluzione scelta dall’Esecutivo per cercare di rimettere
ordine nella martoriata sanità della regione, è stata
sostanzialmente accolta con favore dagli ambienti politici di
entrambi gli schieramenti, e anche dal presidente della Regione
Nino Spirlì, che pur rinnovando la sua contrarietà al
commissariamento in quanto tale, ha visto nella nomina del
calabrese Gaudio il recepimento da parte del Governo delle “insistenti richieste” di avere una guida all’ufficio del
commissario una delle tante eccellenze originarie della
Calabria. Tuttavia la scelta di Gaudio – indagato dalla Procura
di Catania nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità
su concorsi accademici e per il quale il suo legale ha chiesto
l’archiviazione – non ha accontentato tutti. Anzi. Il movimento
delle Sardine, infatti, dopo averlo definito “un uomo di sistema
che non segna alcuna volontà di discontinuità con il passato da
parte del Governo”, ha annunciato l’intenzione di mobilitare “tutto quello che possiamo per fermare questo ennesimo errore
che ricade sui calabresi. #GinoStradaCommissario””.
Ed anche settori dei 5 Stelle hanno accolto con freddezza, se
non proprio con contrarietà la nomina di Gaudio. La parlamentare
calabrese Margherita Corrado si è dissociata dal nome dell’ex
rettore e anche l’ex ministro Barbara Lezzi, prima che la nomina
fosse formalizzata, aveva invitato a mettere “da parte tutti gli
altri nomi che girano. Si proceda – aveva insistito – con la
nomina di Gino Strada come commissario della sanità calabrese”.
Fonti di Palazzo Chigi comunque non hanno dubbi: quelli di
Gaudio e Strada sono “due nomi autorevoli che possono aiutare la
sanità calabrese a ripartire”. (ANSA).
Fonte Ansa.it