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Arriva un trattamento per la forma più aggressiva di tumore al seno

(ANSA) – ROMA, 23 AGO – È disponibile anche in Italia una
terapia specifica per il trattamento della forma più aggressiva
di carcinoma mammario, quello triplo negativo. Lo annuncia
l’azienda farmaceutica Gilead, spiegando che la terapia è “l’unica a oggi” per il trattamento di questa forma di tumore al
seno: si tratta di sacituzumab govitecan come monoterapia
indicata per pazienti con cancro della mammella triplo negativo
non operabile o metastatico che hanno ricevuto due o più
precedenti terapie sistemiche, almeno una per malattia in fase
avanzata. Per questo trattamento Gilead ha ottenuto da parte
dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) l’approvazione della
rimborsabilità. Il tumore alla mammella triplo negativo è il
tipo di cancro al seno più aggressivo e rappresenta circa il 15%
di tutti i tumori mammari. Viene diagnosticato più
frequentemente nelle donne più giovani. Il tasso di
sopravvivenza a 5 anni è del 12%, rispetto al 28% di altre
forme. Capostipite della sua classe, sacituzumab govitecan è un
anticorpo farmaco-coniugato diretto contro l’antigene Trop-2, una proteina sovraespressa in questa e in altre neoplasie.
    L’approvazione si basa sullo studio di fase III Ascent, che ha
dimostrato che nel trattamento di seconda linea sacituzumab
govitecan ha migliorato la sopravvivenza complessiva rispetto
alla chemioterapia scelta dal medico curante. “La comunità
scientifica italiana attendeva da tempo l’arrivo di questo
trattamento innovativo e specifico per il carcinoma mammario
metastatico triplo negativo, una patologia per la quale fino a
oggi non disponevamo di strumenti specifici – conclude Saverio
Cinieri, presidente Aiom, Associazione Italiana di Oncologia
Medica – oggi in Italia vivono più di 37mila persone con tumore
della mammella metastatico. La forma triplo negativa, in cui
rientrano il 15% delle diagnosi di carcinoma mammario, non
presenta i recettori degli estrogeni, del progesterone e della
proteina HER2. Non risponde alla terapia ormonale né ai farmaci
che hanno come bersaglio HER2. Si tratta della forma più
aggressiva, in cui il rischio di ricaduta a distanza aumenta
rapidamente a partire dalla diagnosi e raggiunge il picco nei
primi tre anni. Va, inoltre, considerato che il carcinoma
mammario triplo negativo colpisce spesso donne giovani che si
trovano nel pieno della vita familiare e professionale”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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