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Bellezza, i segreti del mini-lifting  

A Roma Daniele Spirito illustra i vantaggi della nuova tecnica che promette 10 anni in meno

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Fermare il tempo che passa, e attenuare i segni lasciati dagli anni su viso e collo, grazie a una tecnica chirurgica mininvasiva. Un particolare tipo di lifting facciale permette di sollevare i tessuti con un approccio mininvasivo ma con effetti più duraturi di un intervento tradizionale completo. Il nuovo intervento di lifting composito, ideato da Sam Hamra di Dallas (Usa) e perfezionato da colleghi di tutto il mondo, in Italia è praticato dal chirurgo plastico Daniele Spirito di Roma, docente alla Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università di Milano. “I risultati sono entusiasmanti – spiega l’esperto – Da un progetto di chirurgia conservativa, cosiddetto mini-lifting, riusciamo a ottenere con uno scollamento minore esiti da lifting completo: i rischi di complicanze sono ridotti, il recupero è più rapido e la durata nel tempo sensibilmente superiore”.

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Un anno dopo il primo intervento eseguito nell’aprile del 2017, a cui ha fatto seguito la presentazione ufficiale nel mese di settembre al Congresso nazionale della Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica), il prossimo 15 giugno a Roma Spirito terrà un corso sulla nuova tecnica chirurgica. L’evento, ‘Lifting composito della faccia secondo Hamra, Mendelson, Funk. Nuovo approccio mininvasivo’, organizzato dalla Sicpre, si svolgerà in due sessioni. La mattina, a partire dalle 9, all’Hotel dei Congressi, il chirurgo terrà una lezione teorica ai colleghi iscritti (30 posti), e nel pomeriggio, nella clinica Karol Wojtyla, in viale Africa all’Eur, i partecipanti assisteranno a un intervento eseguito in diretta dall’esperto.
























“L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione – spiega il chirurgo – Si effettua una piccola incisione solo davanti all’orecchio e si procede a uno scollamento di 5-6 cm nel sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti in verticale. Si aggancia il ‘composto’ di tessuto sottocutaneo, fasce e muscoli, e si tira in maniera compatta verso l’alto. L’eccesso di pelle viene rimosso, infine si sutura. L’intervento dura circa un’ora e il paziente torna a stare bene nel giro di una settimana. Si applica una fasciatura per 24 ore, poi una gommapiuma adesiva per qualche giorno ancora. Una volta tolto tutto – assicura l’esperto – il risultato è già evidente”.

“L’effetto – prosegue Spirito – è quello di un viso più giovane di 10 anni. Il viso tende a scendere, come sappiamo, per la forza di gravità e inoltre perché le ossa diventano più sottili; noi lo riposizioniamo verso l’alto. I risultati sono davvero rivoluzionari. La procedura è meno invasiva rispetto a quella di un lifting classico, la cui incisione arriva fin dietro l’orecchio con uno scollamento della pelle fino a metà mento, ma la durata è la stessa, se non maggiore. Inoltre l’esposizione dei tessuti è minore: quindi meno punti, meno coagulazione, meno rischi di complicanze. Una tecnica talmente vantaggiosa per il paziente – conclude – che potrebbe sostituire in via definitiva il lifting tradizionale completo”.

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