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Biella “Healty City”, in cui l’attività fisica è chiave di sviluppo della comunità

L’attività fisica come bene comune. È l’espressione che più sintetizza il valore emerso oggi in occasione dell’incontro promosso e organizzato dall’Asl di Biella su “Attività fisica Sport e Salute”. Sport e salute per favorire lo sviluppo

(Quotidiano Sanità)

L’attività fisica come bene comune. È l’espressione che più sintetizza il valore emerso oggi in occasione dell’incontro promosso e organizzato dall’Asl di Biella su “Attività fisica Sport e Salute”. Molto più di un’opportunità per ribadire quanto sia importante il movimento; soprattutto un’ occasione per affermare il valore dell’attività fisica come chiave di sviluppo per le comunità. 
 
“L’Asl di Biella – ha sottolineato il direttore generale Gianni Bonelli – con il dipartimento di prevenzione diretto da Luca Sala è promotrice di diverse iniziative e attività che coniugano sport e salute e che devono essere sempre più diffuse sul territorio. L’obiettivo è quello di operare sempre più in sinergia con il territorio favorendo l’affermazione di Biella come healthy city”.

Molti i relatori che hanno partecipato a questo incontro. Angela Spinelli, direttore del centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, ha richiamato l’attenzione sull‘importanza che a volte anche le azioni semplici possono avere; come ad esempio una camminata a passo sostenuto. Ecco perché è importante incidere sui comportamenti e lo si fa alimentando la conoscenza.

Un principio, quello della cultura, che – è stato dimostrato anche in questa circostanza – è determinante perché spesso incide nel creare disuguaglianze di salute. L’on. Roberto Pella, vice presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni, nel suo intervento ha focalizzato l’attenzione sul ruolo che le amministrazioni hanno per favorire l’abbattimento di queste disparità applicando, all’interno delle città, progetti in grado di accogliere palestre a cielo aperto, sfruttando parchi e giardini.
 
In un momento storico in cui si assiste a un crescente afflusso di persone che dai centri rurali si sposta verso i centri urbani, occorre ragionare in un’ottica che può favorire città a misura di benessere, città in grado di ricreare spazi dove poter fare attività fisica. Azioni che incidono sullo sviluppo e che al tempo stesso puntano a migliorare la salute dei cittadini, riducendo così i costi -in continuo aumento – del sistema sanitario per l’incidenza di malattie croniche. Un principio che l’azienda sanitaria di Biella sta sostenendo fortemente, nell’ottica di contribuire a favorire l’affermazione di attività che coinvolgano gli attori principali: comuni, istituzioni, scuole, università.

Perché ogni attore diventa protagonista e intervenendo su un settore può fornire il proprio contributo con beneficio io su tutto l’ambiente. Come ha sottolineato il direttore sanitario dell’Asl, con semplici attività quotidiane basate sulla limitazione dell’uso degli autoveicoli per recarsi al lavoro e a scuola, si esercita un circolo virtuoso che, tramite l’attività fisica si riduce il rischio di molte malattie (es ipertensione, diabete, infarto, tumori), si migliora l’inquinamento e si riducono i costi per la società.
 
Tra gli aspetti messi in evidenza anche la diversità nell’aspettativa di vita che – è stato riscontrato – cambia da quartiere a quartiere e da territorio a territorio. Da qui – come richiamato anche da Giuseppe Costa, direttore servizio epidemiologia regione Piemonte – la necessità di analizzare il territorio proprio partendo da queste differenze per riprogettare anche la percorribilità delle nostre città e poter ridefinire le politiche di interventi per la salute. 

È stata richiamata più volte durante la mattina come “magia di concertazione”: il coinvolgimento di tutti i protagonisti che agiscono per un interesse comune proprio partendo dalla diversità, dalla disuguaglianza come chiave di volta per progettare un cambiamento.

Costruttivo ed illuminante anche il confronto tra Regione Piemonte e Regione Lombardia emerso con la tavola rotonda conclusiva a cui hanno partecipato Gianfranco Corgiat Loia, direzione sanità – settore prevenzione e veterinaria regione Piemonte, Simone Rasetti direttore generale assessorato Sport e Giovani di Regione Lombardia e Gianfranco Porqueddu, presidente Coni- Comitato Regione Piemonte. Una programmazione quella delle regioni che è sempre più orientate a logiche nuove, in cui l’analisi dei dati e l’incidenza di alcuni comportamenti diventano strumentali per pianificare attività nuove da porre in essere per incidere sui comportamenti e favorire lo sviluppo di comunità più attive e più in salute.

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