avvocatoinprimafila il metodo apf

Cancro alla prostata: nuova diagnostica sicura, non invasiva e di facile esecuzione

All’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma basta una piccola quantità di urina, poi sottoposta a uno speciale reagente, per rivelare le probabilità di presenza del tumore, il più diffuso tra gli ultracinquantenni

Meno esami invasivi, meno biopsie e meno rischi. A pochi mesi dall’introduzione del nuovo esame per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore alla prostata attraverso una piccola quantità di urine, è questo il primo risultato raggiunto dall’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) sui molti pazienti che hanno scelto di sottoporsi al test. 

   La nuova tecnica adottata dall’istituto romano è frutto di un accordo stipulato con MDx Health, azienda leader nel settore della diagnostica molecolare. L’esame, che segna un importante cambio di direzione nella pratica diagnostica, è sicuro, non invasivo e di facile esecuzione: è sufficiente infatti raccogliere una piccola quantità di urine nel particolare contenitore fornito direttamente dal laboratorio analisi. 
   Il test si rivela inoltre un importante strumento predittivo, capace di anticipare al medico con quali probabilità una biopsia della prostata rivelerà la presenza del tumore. Da questo punto di vista il test è utile per orientare lo specialista sull’opportunità di sottoporre il paziente ad una biopsia prostatica e ai relativi rischi di emorragia, infezione, ematospermia e ritenzione urinaria.

 

“Questo nuovo strumento di diagnosi va ad incrementare l’offerta diagnostica e terapeutica della nostra struttura sanitaria – riferisce il dottor Giuseppe Piccinni del laboratorio analisi dell’Idi – e rappresenta un ulteriore avanzamento verso le attività di prevenzione e cura promosse dall’Istituto e, più in generale, verso il miglioramento della qualità dei servizi”.

 
   La diagnostica di laboratorio può quindi contare su questo nuovo strumento per la prevenzione del tumore della prostata, una malattia che ogni anno colpisce quasi 35 mila persone, rappresenta il 15% di tutti i tumori maschili, il secondo dopo quello al polmone e il più frequente nei soggetti di età superiore ai 50 anni. 

Fonte: Agi

Exit mobile version