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Chi soffre di malattia di Crohn può avere sintomi artritici

(ANSA) – ROMA, 22 OTT – Più di un un terzo delle persone con
una malattia infiammatoria cronica dell’intestino può avere
anche i sintomi dell’artrite e di altre malattie infiammatorie
immunologiche. E viceversa: chi ha spondiloartrite, artrite
reumatoide o psoriasica spesso ha sintomi gastrointestinali. Le
percentuali, in entrambi i casi, possono raggiungere anche il
70%, e più tempo passa dalla diagnosi più la probabilità di
manifestare i segnali delle diverse patologie aumenta. Per
questo chi riceve una diagnosi di malattia di Crohn, di colite
ulcerosa e chi di una malattia reumatica dovrebbe essere
valutato non da un singolo specialista, ma da un team
multidisciplinare che abbia anche il gastroenterologo e il
reumatologo. È questo il messaggio emerso da “Experience –
Multidisciplinary Management in Inflammatory Chronic Diseases”,
una due giorni di studio e riflessione, promossa dall’azienda
farmaceutica Sandoz, tra i maggiori esponenti italiani della
Gastroenterologia e della Reumatologia.
    Per Roberto Caporali, direttore del dipartimento di
reumatologia e scienze mediche dell’Asst Gaetano Pini-Cto di
Milano e direttore della Scuola di specializzazione in
Reumatologia dell’Università di Milano “non è possibile fare
stime precise, ma dati recenti confermano che le malattie
croniche infiammatorie dell’intestino e le malattie reumatiche
delle articolazioni sono sicuramente concomitanti in più del 30%
dei casi. Le percentuali possono arrivare anche al 60-70%”.
    Secondo Silvio Danese, responsabile dell’Ibd Center
dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, “emerge chiaramente
l’importanza di tenere in considerazione le manifestazioni
extra-articolari ed extra-intestinali dovute alle malattie
infiammatorie croniche. Queste patologie possono incidere
fortemente sull’attività quotidiana e lavorativa. Per aumentare
la qualità di vita dei pazienti è fondamentale ottenere la
remissione non solo della patologia di base, ma tutte le altre
manifestazioni. Per capire quando ricorrere a questa strategia,
sono stati individuati dei sintomi chiave, le cosiddette ‘red
flags'”.(ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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