Conflitti tra genitori esacerbati dalla convivenza obbligata, distruzione della routine domestica, insicurezza economica: la pandemia costituisce un fardello pesantissimo per bambini e adolescenti . Diversi studi condotti nel mondo stanno infatti cominciando a documentare l’aumento dei casi di abuso su minori che si declinano in vario modo, non solo con forme di abuso fisico e violenza assistita, ma anche con trascuratezza estrema nelle cure fisiche e nei bisogni psicologici. Questo uno dei temi al centro del progetto Menarini per creare una rete di pediatri ‘sentinelle’ anti-abusi, che si svolge per il quinto anno.
Ripartono infatti i nuovi corsi in digitale , organizzati con la Società Italiana di Pediatria (Sio) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), per aiutare gli specialisti a riconoscere e intercettare eventuali abusi anche in forme diverse da quelle “tradizionali”, ma sempre più diffuse e scatenate dalla pandemia. Settecento i pediatri coinvolti. A rischio per gli esperti sono soprattutto i minori in contesti disagiati, “ma nessuno è immune: infatti una indagine in era Covid della più importante charity per l’infanzia nel Regno Unito, mostra che quando aumentano stress e burnout, il rischio di abuso sui minori si impenna. A partire da marzo 2020, tante famiglie si sono ritrovate oppresse da incertezza economica e lavorativa, sovraccarico di responsabilità dalla didattica all’accudimento dei figli h24, distanza dai nonni. Il distanziamento da adulti protettivi come gli insegnanti, e meno accessi al Pronto Soccorso, hanno fatto il resto”. “Tante le nuove modalità – evidenzia Pietro Ferrara, referente Sip per abusi e maltrattamenti – in cui si è probabilmente manifestato l’abuso in era Covid, a cominciare dalla violenza assistita di certo in aumento. E’ aumentato anche l’abuso da trascuratezza, con bimbi abbandonati a se stessi, privati delle cure primarie di base fisiche, come la pulizia e il nutrimento, ed emotive”. Un altro tema da non trascurare secondo Luigi Nigri, vicepresidente Fimp, è “il rifugiarsi dei ragazzi nella ‘rete’ che li ha esposti ancor di più al rischio di adescamenti, abusi sessuali online e cyberbullismo”. Per molti minori restare a casa ha conciso con l’obbligo “a convivere con persone violente, senza possibilità di chiedere aiuto – specificano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – in questo contesto, Menarini ha voluto continuare a supportare questo progetto”.
Fonte Ansa.it